Viabilità e trasporti - 08 ottobre 2025, 14:44

Autostrada Torino-Piacenza, allo studio telecamere per segnalare immediatamente i contromano

Tra le questioni affrontate nel corso della seduta della seconda Commissione il sistema Free Flow, metodo di esazione del pedaggio senza caselli

Immagine di archivio

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La seconda Commissione, presieduta da Mauro Fava, ha svolto l’audizione di ITP S.p.A. in merito alla gestione delle tratte autostradali di competenza e del sistema tangenziale torinese.

ITP Spa (Ivrea Torino Piacenza Spa) è concessionaria dal 1° dicembre 2024 e gestisce l'autostrada A5 (Torino-Ivrea-Quincinetto), la A4/A5 (Ivrea-Santhià), la A21 (Torino-Alessandria-Piacenza, fino alla connessione con Autosole) e la A55 (Sistema Autostradale Tangenziale di Torino, con la diramazione per Pinerolo e per Moncalieri). La delegazione aziendale era composta dal direttore tecnico e da quello d’esercizio.

Nella tangenziale torinese vi sono quotidianamente 300 mila transiti senza pedaggio.

Tra le varie questioni affrontate nel corso della seduta c’è quella del sistema Free Flow che è un metodo di esazione del pedaggio autostradale senza caselli, che permette di viaggiare senza fermarsi grazie a portali dotati di telecamere e sensori elettronici che rilevano le targhe dei veicoli. Il sistema attualmente è previsto per l’Asti-Cuneo e la Pedemontana lombarda. In base alla convenzione, per il momento, è previsto lo studio di fattibilità tecnico-economica per il sistema tangenziale di Torino e la Torino-Pinerolo. Connessa alla questione del Free Flow c’è quella del pedaggiamento dato che con questo sistema il pagamento non sarebbe forfettario, come avviene adesso, ma il costo verrebbe legato precisamente alla percorrenza chilometrica.

Si è anche parlato del pericolo di veicoli contromano. Gli auditi hanno assicurato che le segnaletiche di dissuasione, coprono al 100% la rete e “si sta valutando l’inserimento di particolari tecnologie, come le telecamere che sono in grado di riconoscere automaticamente il transito contromano”.

Per quanto concerne le problematiche derivanti da attuali (dal 1° settembre al 12 dicembre) e future chiusure del traforo del Monte Bianco, è stato detto che “non sta causando eccessivi problemi, certamente la situazione potrebbe essere più problematica se chiudesse anche il traforo del Frejus. Comunque la società dispone di procedure che consentono di gestire la situazione in sicurezza”.

In merito ai diversi interventi per il miglioramento della viabilità, previsti in convenzione, “si tratta di progetti che miglioreranno l’efficienza delle infrastrutture, come quelli per le barriere di sicurezza e quelle fonoassorbenti, di miglioramento delle pavimentazioni e sulle problematiche di natura idraulica. Ci sono anche degli interventi che riguardano il miglioramento della sicurezza, come nuove viabilità di adduzione all’autostrada, che prevedono al momento solo lo studio di fattibilità, sarà poi il ministero di concerto con gli altri enti a decidere quali sono meritevoli di accoglienza”.

Il presidente Fava, oltre ad intervenire per avere chiarimenti, ha giudicato favorevolmente i vari progetti illustrati dagli auditi ed ha affermato l’utilità di “ripetere l’audizione il prossimo anno per consentire un puntuale monitoraggio della situazione da parte della Commissione”.

Hanno anche posto domande agli auditi Alberto Unia (M5s), Alberto Avetta, Nadia Conticelli e Fabio Isnardi (Pd), Roberto Ravello e Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ed Alice Ravinale Avs).

"Il nodo autostradale e tangenziale gestito dalla nuova ITP (Ivrea Torino Piacenza), guidata dal gruppo Sis di Dogliani, è strategico per il Piemonte e soprattutto per il capoluogo. In particolare, fra i temi affrontati questa mattina in Commissione, di spiccata rilevanza sono il completamento del nodo idraulico di Ivrea, con i dieci chilometri di opere (e il casello di Borgofranco, importante accesso per il nuovo ospedale, ma non previsto nel piano ministeriale) e la tangenziale torinese. Al netto delle opere di messa in sicurezza idraulica e sismica, della manutenzione sui cavalcavia, su cui il nuovo gestore, al quale spettano gli investimenti, sta già lavorando con le progettazioni, c’è tutto il tema del boulevard extraurbano della tangenziale torinese, raccordo strategico con tutta la rete delle autostrade e delle provinciali, ma anche per l’accesso alla città e all’area metropolitana", ha sottolineato Nadia Conticelli.

"Sul tavolo il primo tema è il riordino dei caselli, che oggi creano disparità e non facilitano la viabilità. Basti pensare a Bruere e corso Susa per Rivoli o Falchera e Corso Giulio per Torino: da una parte si paga dall’altra no, creando ingorghi nelle ore di punta. Analoga situazione all’innesto con la Torino-Milano. I tecnici ITP oggi ci dicono che il sistema alternativo allo studio è il free flow, come sulla Asti Cuneo, ma senza alcuna certezza rispetto al meccanismo di gestione che, attualmente, sulla Asti Cuneo crea disagi. Per chi non ha Telepass o sistemi analoghi è, infatti, necessario iscriversi e pagare sul portale, un sistema complesso se pensiamo che la tangenziale di Torino è attraversata quotidianamente da oltre quattrocentomila veicoli - ha concluso Conticelli - Organizzare la gestione del nodo tangenziale per almeno i prossimi due decenni non è semplicemente una questione tecnica, ma riguarda la visione della viabilità di accesso alla città e delle interconnessioni intermodali. Servono, dunque, indirizzi e scelte precisi da parte della politica. La decisione, a oggi, sta in capo al Ministero, ma coinvolge fortemente le competenze del livello regionale, che può non può limitarsi a restare semplice spettatore".

comunicato stampa

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