Politica - 09 ottobre 2025, 20:48

Settimana della Protezione civile: confronto tra Prefettura e Comuni del Torinese

L'incontro nell’Auditorium della Città metropolitana

L'incontro nell’Auditorium della Città metropolitana

L'incontro nell’Auditorium della Città metropolitana

La Settimana nazionale della protezione civile, che ogni anno richiama enti e cittadini a una riflessione condivisa sul valore della prevenzione, è stata l’occasione per riunire, il 9 ottobre nell’Auditorium della Città metropolitana di Torino, istituzioni e amministratori locali intorno a un tema cruciale: la pianificazione come strumento cardine per affrontare le emergenze in modo coordinato ed efficace.

L’incontro, organizzato dalla Prefettura di Torino, ha coinvolto i sindaci del territorio metropolitano in un confronto aperto sulle criticità e sugli strumenti operativi che consentono di rendere più solido il sistema di protezione civile. «La protezione civile è un sistema – ha ricordato il prefetto Donato Cafagna – perché solo lavorando insieme si può essere, in emergenza, efficienti e immediati. Ma per farlo lo strumento fondamentale è la pianificazione». Il Prefetto ha sottolineato come «al centro della protezione civile ci sia sempre il cittadino» e come le esercitazioni sul territorio rappresentino «un modo concreto per accrescere la consapevolezza collettiva».

Dopo i saluti istituzionali, l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi ha richiamato l’attenzione sulla particolare sensibilità che il Piemonte ha maturato negli anni verso i temi della prevenzione e del rischio, grazie a una rete di competenze consolidate e a un dialogo costante fra enti.

Il consigliere metropolitano delegato alla Protezione civile Pasquale Mazza ha evidenziato il ruolo della Città metropolitana di Torino, che «opera come ente di area vasta, con competenze strategiche nella pianificazione e nella viabilità, aspetti fondamentali per la gestione delle emergenze». Mazza ha ricordato che, nei momenti critici, il coordinamento fra Prefettura, Regione, Comuni e strutture operative permette di intervenire in modo sinergico e rapido.

Tra gli interventi tecnici, Francesco Farina, dirigente della Protezione civile della Prefettura di Torino, ha posto l’accento sull’importanza della conoscenza reciproca e della conoscenza del territorio come basi imprescindibili di ogni piano operativo mentre Franco De Giglio, dirigente del Settore Protezione civile della Regione Piemonte, ha illustrato il funzionamento del sistema di allertamento regionalee una gestione delle emergenze puntuale grazie alla reperibilità in h24 e alla sala operativ.

Per la Città metropolitana di Torino, la dirigente Sabrina Bergese ha spiegato che è in corso l’aggiornamento del Piano metropolitano di protezione civile, che diventerà «uno strumento di pianificazione strategica integrata». Oltre al documento operativo, la Città metropolitana sta sviluppando una piattaforma per la gestione delle criticità e un modello di monitoraggio e allerta dei ponti, elementi chiave per una conoscenza più puntuale delle infrastrutture e dei rischi connessi.

Il direttore generale di Arpa Piemonte Secondo Barbero ha ricordato come la condivisione dei dati ambientali e idrogeologici sia «la base conoscitiva di tutta la pianificazione, soprattutto in un territorio fragile come quello italiano». L’ingegner Gianluca Zanichelli, direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), ha ripercorso l’evoluzione delle attività di previsione delle piene, ricordando che «in Piemonte le opere arginali sono oggi oltre duemila chilometri» e rappresentano una parte essenziale della difesa del territorio.

Dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Giancarlo Gugliotta ha illustrato il ruolo strutturale del Corpo all’interno del sistema nazionale di protezione civile, sottolineando le modalità di intervento e il lavoro congiunto con gli altri enti.

A chiudere l’incontro, la testimonianza del sindaco di Bardonecchia, Chiara Rossetti, che ha condiviso l’esperienza vissuta durante le recenti alluvioni: un racconto concreto che ha riportato al centro la dimensione umana della gestione dell’emergenza. «Non c’è protocollo che possa sostituire la decisione umana e il monitoraggio diretto – ha affermato – La prevenzione non è solo un atto amministrativo, ma un atto d’amore verso la propria comunità».

Un messaggio che riassume lo spirito dell’incontro: la protezione civile non come apparato, come ha ricordato nei saluti finali il prefetto Cafagna, ma come responsabilità collettiva e condivisa, che dalla pianificazione si traduce in consapevolezza, collaborazione e cura del territorio.

comunicato stampa

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