S. Salvario / Lingotto - 13 ottobre 2025, 14:42

Il futuro della Cbs appeso a un bando, l'appello dei consiglieri: "Presidio da salvare e tutelare"

Le due offerte arrivano non rispecchiano i requisiti richiesti. Carretta: "Non ci sono trattative private"

L'impianto sportivo Cbs

L'impianto sportivo Cbs

Il campo di corso Sicilia 58 non è solo un impianto sportivo. È un pezzo di città, un luogo dove da oltre quarant’anni centinaia di ragazzi imparano a giocare a calcio e, insieme, a crescere. Oggi però il futuro della Cbs Scuola Calcio di corso Sicilia 58 è sospeso, incagliato tra procedure amministrative e offerte che, al momento, non rispecchiano i requisiti richiesti.

Dopo la chiusura senza esito dell’iter per l’affidamento dell’impianto, la palla passa ora alla Circoscrizione 8, che dovrà decidere la nuova destinazione d’uso e predisporre un nuovo bando. Nel frattempo la società, che continuerà a gestire il centro fino a fine stagione, attende risposte. E insieme a lei, le cinquecento famiglie che da anni vivono quello spazio come un presidio educativo, sportivo e sociale.

"Iter corretto"

Nel rispondere alle quattro interpellanze presentate l’assessore allo Sport, Domenico Carretta, ha voluto difendere la correttezza dell’iter: “Il percorso è chiaro - spiega -. Ci sarà un nuovo bando pubblico, aperto a tutti, con criteri trasparenti. La Cbs continuerà temporaneamente le sue attività, ma non possono esserci trattative private. Le regole valgono per tutti”. Parole che non bastano però a rassicurare chi teme di perdere un punto di riferimento storico.

"Cbs, un presidio"

Il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Domenico Garcea invita a non dimenticare la dimensione umana della vicenda: “Dietro questa struttura ci sono famiglie, ragazzi, educatori. Non possiamo ridurre tutto a una procedura: la Cbs è un presidio che da quarant’anni educa, forma, tiene insieme una comunità. Bisogna trovare una soluzione che dia continuità”.

Un punto su cui concorda anche Enzo Liardo, consigliere di Fratelli d’Italia: “In quella scuola calcio si sono formati tanti ragazzi, e non possiamo sostituire la storia con la moda. Di campi da padel ne abbiamo fin troppi: servono per rilanciare strutture ferme, non per cancellare società che funzionano e che hanno dato tanto al territorio”.

"L'unico del pre-collina"

A sostenere la stessa linea anche Pirlucio Firrao, di Torino Bellissima: “Quel campo serve cinquecento famiglie, è l’unico spazio della precollina dedicato al calcio. Nel nuovo bando chiederemo che sia garantita la continuità del calcio a 11, perché per molti quel luogo non è solo sport, ma identità e appartenenza”.

Sullo sfondo, però, c’è anche una questione più ampia: quella della trasparenza nelle procedure di affidamento. La capogruppo di Forza Italia Federica Scanderebech, che ha presentato un’interpellanza sul caso, parla di “opacità” e “mancanza di chiarezza” nell’applicazione dell’articolo 5 del Decreto legislativo 38/2021, che regola la gestione in deroga degli impianti sportivi. “La Cbs non è un semplice numero di protocollo - afferma -. È un luogo che racchiude vite, sogni, storie di agonismo e di comunità. Ma rischia il suo futuro per colpa di regole poco trasparenti. Bisogna pubblicare i verbali, chiarire i criteri, rendere tutto accessibile. Lo sport di base merita rispetto”.

Il rischio, per molti consiglieri, è che il progetto alternativo emerso nei mesi estivi - quello che proponeva di eliminare il campo da calcio a 11 per far posto a tennis, padel, pickleball, badminton e basket - possa cancellare un’eredità costruita in decenni di lavoro. La Cbs, dal canto suo, aveva presentato un piano di riqualificazione da 1,3 milioni di euro, interamente autofinanziato, proprio per dare nuova vita all’impianto senza snaturarne la vocazione.

Philippe Versienti

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