Un importante passo avanti per il futuro del Polo del ‘900: il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi con voto all’unanimità la revisione dello statuto dell’Ente presentata dall’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli a seguito del lavoro congiunto con gli altri gli altri enti fondatori, il Comune di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo, sancendo il riconoscimento ufficiale come Istituto della cultura e prorogandone la durata fino al 2075. Due novità sostanziali che rafforzano il ruolo strategico del Polo all’interno del sistema culturale piemontese e nazionale.
Grazie a questa modifica, il Polo del ‘900 potrà accreditarsi presso il Ministero della Cultura, accedendo in modo diretto ai relativi bandi di finanziamento e riconoscendo la propria funzione istituzionale come presidio culturale permanente. Inoltre, la possibilità di avere un patrimonio proprio, conferisce all’Ente una nuova autonomia gestionale e operativa, fondamentale per affrontare con continuità e visione le sfide culturali dei prossimi decenni.
«Con la revisione dello statuto diamo seguito all’evoluzione naturale del Polo del ‘900, che negli anni ha acquisito un ruolo sempre più centrale nel panorama culturale del nostro territorio – ha dichiarato l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Marina Chiarelli –. Il lavoro sinergico delle realtà che operano all’interno del Polo, unito a un patrimonio storico, fisico e digitale di straordinario valore, ha reso questo spazio un laboratorio permanente di cultura, memoria, cittadinanza attiva e innovazione sociale. Il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura e l’estensione della durata dell’Ente rappresentano un investimento sul lungo periodo, un volano per progetti di ampio respiro che sapranno coinvolgere sempre di più le giovani generazioni».
Situato nel cuore di Torino, in piazzetta Antonicelli, il Polo del ‘900 è molto più di uno spazio fisico: è un ecosistema culturale che unisce 26 enti partner, tra istituti storici, archivi, fondazioni e associazioni, che lavorano insieme per promuovere la cultura del Novecento e stimolare il dialogo sul presente e sul futuro. In pochi anni, il Polo si è affermato come uno dei principali luoghi della memoria attiva, punto di riferimento per cittadini, studiosi, studenti e nuove generazioni, grazie a un’offerta culturale ricca e multidisciplinare.
Tra le altre novità all’intento dello statuto:
- l’esclusione della figura del direttore dagli Organi della Fondazione, in quanto si tratta di figura gestionale nominata con procedura a evidenza pubblica dal CdA che ne delimita i poteri,
- la durata in carica del CdA che passa dai tre anni attuali a quattro esercizi fino all’approvazione del bilancio consuntivo relativo al quarto esercizio
- la designazione del Presidente che avverrà a turno da parte della Regione Piemonte e della Città di Torino, d’intesa con la Fondazione Compagnia di San Paolo
- la riduzione da cinque a tre componenti del Collegio dei garanti
- l’incremento del mandato del Direttore da tre a cinque anni.
Negli anni, il Polo ha saputo coniugare attività di conservazione e valorizzazione della memoria storica con un’offerta culturale innovativa, accessibile e aperta alla contemporaneità: mostre, incontri, laboratori, percorsi educativi, attività per le scuole, progetti digitali e iniziative sul territorio. Uno spazio dinamico e inclusivo, capace di affrontare le grandi questioni del nostro tempo.
Con la nuova configurazione giuridica e il sostegno delle istituzioni, il Polo del ‘900 si prepara ora ad affrontare una nuova fase del proprio percorso, rafforzando la sua missione di luogo della memoria e, al tempo stesso, di laboratorio del futuro al servizio delle nuove generazioni.