Politica - 14 ottobre 2025, 19:11

Detenzione Trentini, Nicco: "Il regime venezuelano liberi lui e tutti gli altri imprigionati ingiustamente"

Il presidente del Consiglio regionale è stato il primo firmatario di un ordine del giorno che chiede al governo italiano di attivarsi per la sua liberazione

Il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco

Il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco

Con un ordine del giorno del primo firmatario, il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, si chiede al Governo italiano di farsi carico con urgenza della liberazione di Alberto Trentini, cittadino italiano arrestato dalle autorità venezuelane nel novembre 2024, e di tutti i connazionali detenuti o scomparsi in Venezuela per motivi politici.

“Le ragioni dell'arresto di Trentini non sono note: è considerato un detenuto politico. Dopo un anno di detenzione il Piemonte – ha dichiarato il Presidente Nicco – non può più restare indifferente di fronte a casi che mettono in discussione i diritti fondamentali della persona. La nostra Assemblea, che con la legge regionale del 2020 ha istituito il Comitato per i diritti umani e civili, è da sempre impegnata a difendere la libertà, la giustizia e la dignità di ogni individuo. Per questo abbiamo voluto far sentire, insieme a tutti i componenti del Comitato dei Diritti Umani, la voce del Piemonte a sostegno di chi oggi è privato ingiustamente della libertà”.
L’ordine del giorno richiama la grave situazione dei diritti umani in Venezuela, dove – oltre ad Alberto Trentini – risultano detenuti altri cittadini italo-venezuelani, tra cui Gerardo Coticchia Guerra, Daniel Enrique Echenagucia Vallenilla, Americo De Grazia, Juan Carlos Marruffo Capozzi, Perkins Rocha e Biagio Pilieri, e dove non si hanno più notizie del connazionale Hugo Marino, scomparso nel 2019: la loro sola colpa quella di opporsi al regime venzuelano di Nicolas Maduro.
Il documento inoltre vuole che il Comitato diritti umani e civili del Consiglio regionale prosegua "le attività di informazione e sensibilizzazione, mantenendo viva l’attenzione della comunità piemontese su queste vicende e manifestando vicinanza e solidarietà alle famiglie dei detenuti”.

“Ogni gesto di solidarietà, ogni parola di attenzione può contribuire a rompere il silenzio e a riaccendere la speranza – ha concluso Nicco –. È un dovere morale e civile che ci unisce tutti, al di là delle appartenenze politiche, in nome della libertà e dei diritti umani universali”.

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