Sport - 15 ottobre 2025, 06:39

I tifosi del Torino ricordano Gigi Meroni, la “Farfalla granata” volata via troppo presto

Il 15 ottobre 1967 la sua tragica ed improvvisa morte. Aveva solo 24 anni e la sua è una storia da non dimenticare

Gigi Meroni

Gigi Meroni

Ogni 15 ottobre i tifosi del Toro sono lì, con le sciarpe, i mazzi di fiori, gli occhi lucidi. In corso Re Umberto, a Torino, dove una domenica del 1967 un’auto fuori controllo mise fine alla vita di Gigi Meroni.

In quella tragica sera la “Farfalla granata” perse le ali, ma ha continuato a volare dove il calcio è un’arte e non solo un gioco. Ala destra, giocava con il numero 7. Paragonato a George Best, aveva fantasia da vendere, velocità e dribbling fulminante.

Aveva baffi e barba. Si vestiva a suo piacimento. Era allegro e ribelle senza essere ideologico. In una Torino ancora città operaia, sempre rigorosa e quadrata, apparve ai suoi tempi come un marziano.

Rimane la bella emozione di ricordarlo. «Stella del calcio granata e nazionale 1943-1967», si legge nella targa apposta sul monumento di granito rosso a memoria di questo grande calciatore nato a Como il 24 febbraio del 1943.

E se il destino non l’avesse fermato, forse sarebbe diventato grandissimo: a soli 24 anni aveva già totalizzato 145 partite in serie A con le maglie di Torino e Genoa (più 25 in B, con il Como), segnando 29 gol; e 6 partite e 2 gol con la casacca azzurra.

La storia di Gigi Meroni finiva lì, e lì aveva inizio la leggenda della “Farfalla Granata”, che però aveva in sé tutte le sfumature dell’arcobaleno.


 

Silvia Gullino

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