Cronaca - 17 ottobre 2025, 17:13

“Call center illegale nel carcere di Ivrea”: sequestrato uno smartphone a due detenuti

La denuncia dell’Osapp: “Telefoni che entrano con troppa facilità. Urgente schermare i segnali e rafforzare l’organico”

Immagine di repertorio

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Un nuovo episodio che riaccende l’allarme sicurezza nelle carceri piemontesi. Nella giornata di mercoledì 16 ottobre 2025, intorno alle 14, il personale della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Ivrea ha rinvenuto e sequestrato uno smartphone perfettamente funzionante, nascosto tra alcuni indumenti sporchi all’interno di una cella occupata da due detenuti italiani.

Due denunce

Il dispositivo, ancora acceso e operativo al momento del ritrovamento, riceveva messaggi in tempo reale. I due detenuti sono stati denunciati a piede libero, mentre il telefono è stato posto sotto sequestro.

Secondo quanto riferito dalla segreteria locale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), l’episodio “è solo l’ultimo di una lunga serie” e conferma la facilità con cui i dispositivi mobili riescono a entrare negli istituti penitenziari.

La Casa Circondariale di Ivrea è ormai diventata un vero e proprio call center illegale”, denuncia l’Osapp. “Servono misure urgenti per inibire le comunicazioni non autorizzate, a partire dall’introduzione di sistemi di schermatura del segnale telefonico”.

Carenza di organico

Il sindacato sottolinea anche la grave carenza di organico che affligge il personale penitenziario, costretto a operare in condizioni sempre più difficili: “Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria continuano a garantire sicurezza e legalità con risorse insufficienti. Serve un intervento immediato da parte dell’Amministrazione Penitenziaria Centrale”.

Redazione

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