Moncalieri si candida ad essere la prima città piemontese a diventare capitale italiana della cultura e da oggi ha al suo fianco anche la Regione. La presentazione ufficiale del dossier di candidatura per il 2028, sfida che vede la Città del Proclama in lizza assieme ad altre 24 realtà, è avvenuta nel grattacielo Piemonte, alla presenza dell'assessore Marina Chiarelli.
Un lungo percorso iniziato nel 2013
In Sala Trasparenza a 'lanciare la volata' per Moncalieri era presente anche Laura Pompeo, ex assessora alla Cultura oggi consigliera regionale, con il sindaco Paolo Montagna che ha ricordato il lungo percorso iniziato nel 2013 per arrivare fino ad oggi. "Moncalieri merita di più era lo slogan che da giovane vicesindaco aveva lanciato allora, poi ne ha fatto un impegno a partire dal 2015 (quando è diventato primo cittadino, ndr). Il secondo tempo di questa partita è iniziato dopo aver fatto bene i compiti a casa, rendendo più aperta la città, meno inaugurazioni e più manutenzioni è stato un impegno che abbiamo preso, facendo del servizio alla persona un tratto distintivo di Moncalieri. Abbiamo messo assieme solidarietà e sicurezza, il tempo pieno a scuola, abbiamo creato opportunità e crescita di sviluppo, l'attenzione alle politiche green e allo sport".
Poi Montagna ringrazia e cita, uno ad uno, tutti i suoi assessori, presenti in sala, per arrivare ad Antonella Parigi, "che subito dopo il suo arrivo, poco meno di un anno e mezzo fa, mi parlò della possibilità di lanciare la candidatura di Moncalieri a capitale della cultura per il 2028". Da allora si è cominciato a lavorare per questo obiettivo. "Noi corriamo per vincere, l'obiettivo minimo è arrivare alle 10 finaliste che saranno selezionate a dicembre", ha detto Montagna, "mettendo la periferia al centro, come da titolo del nostro dossier".
Il sostegno di Cirio e della Regione
Viene fatto ascoltare il videomessaggio del governatore Alberto Cirio. "Moncalieri non sarà capitale per un periodo limitato di tempo, ma sarà esempio di vera rigenerazione urbana, per fare investimenti che restano per la città. Per questo la Regione sostiene Moncalieri e la sua candidatura".
Poi la parola passa all'assessora regionale alla Cultura Chiarelli, che va sulla scia del presidente sottolineando i meriti della città per la crescita realizzata in questi anni. "Vinca il migliore, vinceremo noi", ha concluso, prima di cedere la parola al consigliere metropolitano Silvano Costantino. "Chi lo avrebbe mai pensato, una decina di anni fa, di arrivare qui a presentare questa candidatura...".
“Quello di Moncalieri – ha sottolineato Laura Pompeo nel suo intervento – è un progetto ambizioso e condiviso, capace di valorizzare il ricco patrimonio culturale, artistico e storico della città, il suo paesaggio e la sua capacità di innovare, creando relazioni virtuose tra cultura e cittadinanza. Tra le motivazioni che rendono questa proposta forte e credibile c’è anche il recupero e la valorizzazione del Parco del Castello Reale di Moncalieri, bene UNESCO restituito alla città grazie a un progetto di ampio respiro che ho ideato e seguito nei miei nove anni da Assessore alla Cultura e al Turismo. Come ho sempre fatto per sostenere la crescita della mia città – conclude Pompeo – continuerò a impegnarmi con convinzione anche in questa sfida, a partire dal Consiglio regionale e nelle diverse sedi istituzionali. Moncalieri merita di essere riconosciuta come modello di città che investe nella cultura e nella partecipazione".
Parigi: "Rigenerazione attraverso la cultura"
Antonella Parigi cita poi gli esempi di Bilbao e Glasgow, come città che sono ripartite, portando avanti una riqualificazione attraverso la cultura. "Se vinceremo, porteremo a casa qualcosa come un milione di euro, per favorire un ulteriore sviluppo della città anche dal punto di vista economico e progettuale. Abbiamo bisogno di continuità, di visioni e di futuro: noi lo abbiamo scritto per i prossimi 10 anni di Moncalieri, non guardando solo al 2028", ha aggiunto, sottolineando come il dossier della candidatura sia stato scritto insieme a tutti gli attori del territorio.
"Vogliamo far diventare centri di cultura molti dei negozi chiusi in corso Trieste, contribuire per rilanciare piazza Bengasi, oltre a creare un automotive car design center: sono tre fra i progetti e gli obiettivi che ci siamo prefissati di realizzare", ha concluso l'assessora alla Cultura. La lunga volata è iniziata.