Attualità - 22 ottobre 2025, 07:36

Porta Palazzo festeggia Nonna Maria, 96 anni e una vita contro lo spreco

Ogni giorno da Lungo Dora al mercato per il progetto "Salvacibo". Una lezione di vita e generosità che conquista tutti

Nonna Maria al mercato di Porta Palazzo

Nonna Maria al mercato di Porta Palazzo

Appena arriva in piazza, tutti la salutano come una di casa. È Maria Aresca, 96 anni compiuti ieri, una delle figure più amate del mercato di Porta Palazzo. Con passo sicuro e sorriso gentile, ogni mattina percorre da sola il tragitto dalla sua abitazione di Lungo Dora Firenze fino ai banchi del mercato.

Partecipa come beneficiaria, ma anche come collaboratrice e testimonial del progetto Repopp, conosciuto anche come "Salvacibo", promosso dalla Città di Torino con Amiat e l'associazione Eco dalle Città.

Un esempio di autonomia e dedizione

La sua vitalità e indipendenza sono sorprendenti: alla sua età percorre quel tragitto in autonomia per contribuire a un'iniziativa che recupera frutta e verdura invendute, ridandole a chi ne ha bisogno. Per l'occasione, le sentinelle salvacibo le hanno dedicato un piccolo gesto simbolico: alcune cartoline con una frase di ringraziamento, firmate proprio da lei, che saranno distribuite ai sostenitori e operatori del progetto.

"Nonna Maria non accetta sprechi"

A raccontarla è Boubacar Diallo, uno dei protagonisti del progetto: "La cosa incredibile è che sono in pochi a quest'età a venire in mezzo ai banchi a raccogliere frutta e verdura, rischiando anche di cadere per la frutta per terra. Ma lei non accetta nessuno spreco. È una bellissima cosa ed è un esempio incredibile. Io l'ho conosciuta cinque anni fa e l'ho vista quasi sempre presente. Mi ha dato tantissimi consigli e ne dà sempre a tutti. Grazie a lei abbiamo preso l'abitudine di non buttare mai via niente".

"Ho imparato dalla guerra a non buttare nulla"

Con la stessa forza di sempre, Maria spiega il senso profondo del suo impegno: "Io adoro gli amici e voglio bene a tutta la gente, soprattutto agli operatori che mi trovano quasi ogni giorno. A me non è che sia andata molto bene, ma posso dire che non butto mai niente. Spesso la gente lascia nei cassonetti merce recuperabile, ma questo non va bene, bisogna cambiare tutti quanti. Io ho vissuto la Seconda guerra mondiale, dove mancava il cibo, il pane e anche i soldi. La fame ti insegna a non sprecare, soprattutto quando qualcosa è ancora buono. Noi eravamo in dieci in famiglia con 150 grammi di pane e senza soldi, insomma era dura".

Il riconoscimento della città

L'assessore al Commercio Paolo Chiavarino ha voluto ringraziarla pubblicamente consegnandole anche un regalo personale: "Sicuramente Maria è un arricchimento per la nostra comunità. Avere persone come lei, che sono un modello di vita è davvero un esempio per tutti. Con tutta l'età che ha, lei continua a dare il proprio contributo per il bene comune: è un vero punto di riferimento da seguire".

Una storia che commuove

Anche la scrittrice Margherita Oggero ha espresso la sua ammirazione: "Un'iniziativa bellissima e un grande esempio di senso civico, da qualunque parte del mondo uno venga. È commovente, rispetto alle tante notizie difficili che viviamo, l'immagine di tante persone unite per il prossimo. È una cosa che fa onore alla città e a chi la porta avanti".

Infine, l'ex sindaco di Torino Valentino Castellani ha voluto sottolineare il valore simbolico di questa esperienza: "Qui è un po' lo specchio del mondo: si vedono persone di etnie e provenienze diverse. Mi colpisce la coda delle persone che aspettano il cibo, anch'essa variegata. Da una parte c'è la Torino in difficoltà, dall'altra il cuore e la capacità organizzativa. È bello vedere tanti ragazzi impegnati per gli altri, una bella metafora per quella che è Torino oggi".

Marco D’Agostino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU