Cultura e spettacoli - 24 ottobre 2025, 14:52

I primi 25 anni del Cinema in Mole: la casa del Museo fondato da Maria Adriana Prolo celebrata in un volume fotografico

200 pagine di racconti e testimonianze e ritratti di attori e attrici che hanno visitato l’edificio costruito da Alessandro Antonelli. All’interno postfazione di Martin Scorse

I primi 25 anni del Cinema in Mole

I primi 25 anni del Cinema in Mole

25 anni di Museo del Cinema alla Mole raccontati in 200 pagine del volume “Il Tempio del Cinema”. Un libro illustrato, pensato in un formato originale che vuole evocare la verticalità della Mole e che ripercorre la storia del Museo e dell’edificio che lo ospita.

Racconti e testimonianze di coloro che nel tempo hanno contribuito a rendere il progetto originario della fondatrice Maria Adriana Prolo una realtà culturale vivace e innovativa. “Contributo prezioso fu quello di Alberto Vanelli per il passaggio del Museo qui in Mole. Alcuni dicono che avevamo fondi, sì, però avevamo anche delle idee” ricorda il presidente del Museo, Enzo Ghigo

Il volume è diviso in due sezioni, connesse e speculari: la prima parte è dedicata alla Mole Antonelliana, con testi di Giuseppe Culicchia, Gianfranco Gritella e Maurizio Puato, mentre la seconda è dedicata al Museo, alle sue collezioni e alla città che lo ospita, con i contributi di Annalena Benini, Stefano Boni, Donata Pesenti Campagnoni e Dario Argento, ai quali si aggiunge la postfazione di Martin Scorsese.

 

A collegare le due sezioni, un inserto fotografico di oltre 60 immagini con ritratti di attori e registi che omaggiano la storia del cinema e gli spazi, talvolta nascosti e non aperti al pubblico, realizzate da Riccardo Ghilardi.

Si tratta di un progetto fotografico che ci ha dato il succo per realizzare un libro a due facce - commenta il direttore del Museo, Carlo Chatrian - La Mole rappresenta l’ossessione di un architetto che voleva fare un edifico che facesse da eco al Monviso, camuffato sotto un edificio di culto, e che poi è diventato edificio di culto oggi: milioni di persone che si sono emozionate vedendo l’architettura dell’Antonelli ma anche della collezioni del Museo del Cinema”.

La Mole è una meraviglia architettonica che dimostra che abbiamo una forza in questo Piemonte. Abbiamo la fortuna di avere aziende e persone che lavorano per la regione in cui si trovano. Persone come Ghigo che ha accettato di fare il presidente del Museo e che danno una sorta di resitituzione. Abbiamo interventi in programma qui in Mole, il presidente si sta muovendo nei confronti del governo nazionale. Abbiamo una prospettiva di lavori sulla Mole anche all’interno degli spazi per renderla sempre attuale“.

L’11 novembre si aprirà la mostra con le foto di Riccardo Gilardi alle Gallerie d’Italia.

Chiara Gallo

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