Come un G7, ma con i calici in mano. Un confronto tra territori (e terroir) differenti per tracciare un solco sul futuro del vino, in un mondo che cambia repentinamente: tra le sfide sui cambiamenti climatici, dazi, mercati che si modificano repentinamente e fake news. Con questo scopo nasce la prima edizione di ENO7 del Turismo, summit globale sull’enoturismo ideato dalla Barolo & Castles Foundation.
L’enoturismo. Un settore che, nonostante numeri esponenzialmente in crescita negli ultimi decenni, resta da esplorare e capire. In primis perché è rappresentato da imprenditori che non operano prettamente in campo turistico, ma che ogni mattina si svegliano e devono districarsi tra le incombenze, prettamente agricole, di chi il vino lo produce. Un aspetto che contraddistingue tutti i luoghi che saranno chiamati a Barolo dal 21 al 23 novembre in un confronto tra Langhe, Toscana, Trentino, Sicilia, Champagne, Borgogna e Napa Valley.
Nella terra del più pregiato tra i rossi piemontesi, all’interno dello storico maniero, si porranno le basi per redarre la Carta di Barolo dell’Enoturismo: un documento internazionale che punta a definire il turismo del vino del futuro, fondato su sostenibilità, autenticità e innovazione. Il tutto a quindici anni dall’inaugurazione del WiMu all’interno del castello comunale Faletti di Barolo, dove mediamente ogni anno accorrono 60mila visitatori, appassionati di vino e delle dolci colline di Langa.
Il WiMu, un museo che ha cambiato il racconto del vino
Ideato dall’architetto e scenografo François Confino – già autore di progetti per il Museo del Cinema e il MAUTO di Torino – il WiMu ha introdotto un linguaggio esperienziale e sensoriale nella narrazione enologica, superando il modello espositivo tradizionale. Oggi è il cuore di un circuito più ampio che abbraccia anche i castelli di Roddi, Serralunga d’Alba e Magliano Alfieri, in un sistema culturale integrato che intreccia storia, paesaggio e accoglienza.
Gestita in autofinanziamento, la Barolo & Castles Foundation ha dimostrato che la cultura può reggersi su un modello economico sostenibile, restituendo al territorio ogni valore generato. Un’equazione vincente che ha fatto di Barolo un laboratorio internazionale di valorizzazione identitaria e turistica, oggi pronto a guidare il dibattito sul futuro dell’enoturismo.
A Barolo prende forma il futuro dell’enoturismo
Sarà un vero e proprio laboratorio di idee ENO7 del Turismo, l’evento internazionale ospitato al WiMu di Barolo dal 21 al 23 novembre 2025. Un’occasione di confronto tra territori, esperti e appassionati, per immaginare nuove traiettorie del turismo del vino e scrivere — anche simbolicamente — il suo futuro.
Si parte venerdì 21 novembre alle 15.30 con un dibattito pubblico pensato per gli operatori del settore ma aperto a tutti, centrato su innovazione di prodotto, posizionamento dei marchi territoriali e evoluzione del mercato enoturistico. Al centro, il racconto del vino come esperienza culturale, strategia aziendale e leva di attrattività.
Sabato 22 novembre, a partire dalle 10.00, le sette destinazioni protagoniste (Langhe, Toscana, Trentino, Sicilia, Champagne, Borgogna e Napa Valley) saranno impegnate in un workshop internazionale dedicato allo stato dell’arte e alle sfide future del comparto. In parallelo, le sale del WiMu ospiteranno una serie di esperienze immersive, che uniscono degustazione e discipline umanistiche: cinque appuntamenti (10.30, 11.30, 12.00, 15.00 e 16.30) per esplorare il vino attraverso linguaggio, musica, arte, letteratura e filosofia, partendo da un calice di Barolo DOCG.
Spazio anche ai sapori: in collaborazione con l’Ente Fiera di Alba, il Barolo incontrerà il Tartufo bianco d’Alba. Dalle 11.00 alle 17.00 lo chef stellato Fulvio Siccardi preparerà il suo celebre “Uovo in gabbia” con lamellate di Tuber magnatum Pico, accompagnato — ovviamente — da un calice di Barolo.
Domenica 23 novembre la manifestazione si concluderà con una giornata all’Enoteca Regionale del Barolo: dalle 10.30 alle 17.00 ogni territorio partecipante presenterà un vino simbolo della propria identità nei banchi di assaggio. In parallelo, un press tour internazionale curato da Visit Piemonte accompagnerà i lavori per la stesura della Carta di Barolo dell’Enoturismo, documento che definirà visione, valori condivisi e impegni concreti per un turismo del vino più consapevole.
Tutte le esperienze sono prenotabili sul sito winearound.com.





