David Fritz e Jack Muffit, due aviatori americani morti durante l’operazione del 3 gennaio 1944 che portò al bombardamento di Villar Perosa. Le loro vicende verranno raccontate in un pannello informativo, inaugurato in occasione dell’apertura straordinaria dei rifugi antiaerei di via della Brarda a Villar Perosa.
“A quella che è l’esposizione attuale nei rifugi, rinnovata a inizio anno, volevamo aggiungere una parte che descrivesse ciò che è successo a Fritz e Muffit, che va a smontare il luogo comune che noi stessi abbiamo utilizzato per tanti anni, ovvero che nel bombardamento su Villar Perosa del 3 gennaio 1944 non ci sono state vittime”, spiega Luca Grande, presidente dell’associazione culturale ‘Vivere le Alpi’. In effetti, i rifugi antiaerei sono stati essenziali nel salvare la vita alle 3.500 persone che erano in grado di ospitare durante quel bombardamento: “Sarebbe più corretto dire che non ci sono state vittime civili, perché abbiamo provato che questi due avieri americani sono morti nel corso dell’operazione”.
Della storia dei piloti se ne sono occupati Luca Grande e Simona Pons. Il primo di cui hanno trovato traccia è stato il sottotenente David Fritz: “Abbiamo cercato negli archivi americani dell’AirForce. Lui era un pilota dei caccia che si è sganciato dai bombardieri, probabilmente per rispondere al fuoco di contraerea, e non è mai tornato alle basi nel Sud Italia liberato da cui erano decollati al mattino. Addirittura fanno decollare appositamente lo stesso 3 gennaio un aereo per controllare in tutti gli aeroporti che non fosse rientrato, ma non lo trovano più. Dunque era dato per disperso. C’è un’istruttoria in cui la 15esima Air Force interroga i compagni di squadriglia di questo Fritz e uno di questi è l’ultimo ad averlo visto. Sul documento viene indicato ‘ultimo avvistamento Villar Perosa, 3 gennaio 1944’”.
Le vicende del secondo pilota, Muffit, sono invece state raccolte in maniera indiretta, grazie alla ricostruzione di uno storico del Cuneese su un aereo che il 3 gennaio 1944 era caduto nella periferia di Cuneo: “Era un caccia americano caduto, sono stati recuperati i resti, ma nessuno ha mai messo in collegamento questo avvenimento con il bombardamento di Villar Perosa. Controllando il numero di matricola e a quale squadriglia appartenesse questo Muffit, abbiamo capito che anche lui era pilota dei caccia di scorta del gruppo di bombardieri già diretto su Villar Perosa e che probabilmente si era sganciato perché erano decollati dei caccia dell’asse. Nello scontro Muffit è stato colpito ed è precipitato”.
Le ricerche di Grande e Pons hanno portato alla pubblicazione del libro ‘Obiettivo: distruggere la Signorina Verde’, uscito ad aprile per LAReditore, che sarà disponibile in loco in occasione dell’apertura straordinaria di domani, sabato 1° novembre, con orario unico alle 10, in collaborazione con il gruppo Ana di Villar Perosa.






 SU
SU