Una notte da incubo quella trascorsa da un 15enne di Torino. Nella notte del 31 ottobre è stato rinchiuso per ore dentro una stanza, minacciato con un cacciavite e torturato da alcuni suoi coetanei che poi lo hanno costretto a buttarsi nelle acque gelide del Po. Il ragazzino, cui sono stati rasati i capelli e le sopracciglia, è stato poi liberato solo al mattino davanti alla stazione di Porta Nuova.
In corso di identificazione una terza persona
A raccontare quanto accaduto è la mamma del 15enne che si è sfogata con un post sui social su un gruppo cittadino quello di Moncalieri, parlando di due ragazzi e una ragazza, di 15 e 16 anni, che avrebbero ingannato il figlio, fingendosi amici. Stando a quanto si apprende da Ansa, i carabinieri, una volta appreso del post, starebbero verificando l'accaduto.
Intanto è in corso di identificazione anche un terzo soggetto coinvolto nell'aggressione, una ragazza pure lei molto giovane: tutti sono già noti alle forze dell'ordine per atti vandalici e danneggiamento. Per loro l'accusa è di sequestro di persona e violenza privata.
La rabbia social della madre: "Voglio giustizia"
"Sti mostri - ha scritto la mamma sul post (poi rimosso) - gli hanno spento una sigaretta sulla caviglia oltretutto. Non contenti l'hanno portato nel Po e non soddisfatti l'hanno fatto mettere sotto una fontanella con il getto sulla schiena. Io sapevo che era a dormire dal nonno e che non è mai arrivato noi l'abbiamo scoperto il mattino. Io ringrazio Dio che mio figlio è vivo, voglio solo giustizia".
Sequestrati smartphone e video
Intanto i carabinieri, coordinati dalla procura per i minorenni di Torino, guidata da Emma Avezzù, hanno sequestrato i telefoni cellulari ai tre minori — due ragazzi e una ragazza di 14, 15 e 16 anni — accusati di avere sequestrato e usato violenza su un loro coetaneo nella notte di Halloween.
Secondo gli inquirenti, nei dispositivi potrebbero esserci i video di quanto accaduto: a filmare sarebbero stati gli stessi adolescenti, che al momento non sono ancora stati ascoltati.





