Cultura e spettacoli - 08 novembre 2025, 10:50

Quando Andrea Camilleri era a Torino: la prima regia dello scrittore avvenne sotto la Mole

Lunedì 10 novembre, la proiezione di un episodio de "L'indizio. 5 inchieste per un commissario” L'evento in collaborazione con Rai Teche

Quando Andrea Camilleri era a Torino: la prima regia dello scrittore avvenne sotto la Mole

C’era una volta Andrea Camilleri a Torino. Dal 1957 fino agli anni Ottanta lo scrittore siciliano viveva e lavorava nel capoluogo sabaudo come dipendente Rai. Prima di Montalbano e prima del successo internazionale, Camilleri iniziò come delegato di produzione per alcune serie come "Le avventure di Laura Storm" e il "Tenente Sheridan". Fu anche sceneggiatore di western e di "Cose Nostre", film tratto dal romanzo di Leonardo Sciascia. 

Lunedì 10 novembre alle 18 alla Mediateca “Dino Villani” di Torino, il Glocal Film Festival e Rai Teche organizzano un evento che racconta il primo lavoro da regista dello scrittore quando era in città. Una “chicca” saltata fuori dagli archivi nell’anno del centenario della nascita di Camilleri che nel 1982 diresse cinque episodi de “L’indizio. 5 inchieste per un commissario”, telefilm che vedono il commissario Walter Filippo Lopresti, interpretato da Lino Troisi, muoversi per le sue indagini lungo le strade torinesi.

“Si tratta della prima regia - spiega Susanna Gianandrea Responsable Rai Teche Mediateca -. In questo periodo Camilleri fu uno sperimentatore, come per Outis Topos (ovvero Ipotesi di Radio Futura, ndr), un programma di radio autogestita dai cittadini dei quartieri operai di Torino. Fu un esperimento realizzato nel 1973, un modo per dare voce a chi non ce l’aveva. Nell’82 fece poi questa prima regia. L’episodio che faremo vedere si chiama Alibi a doppio taglio. Durante le riprese Camilleri fede uno scherzo a Lino Troisi, porgendogli sul set un caffè con il sale dentro. L’attore stette al gioco e questa scenetta invece di essere tagliata è stata mantenuta. Un scherzo in cui Camilleri viene immortalato in un cameo unico, in una versione più giovane rispetto a quella a cui siamo abituati”.

Al centro della serie televisiva, Camilleri pone un personaggio napoletano, immigrato degli anni ’80, e lo immagina come già integrato nella società dell’epoca. Le riprese vennero realizzate in esterno nella città di Torino, mentre gli interni al Centro Produzione Rai. Oggi gli episodi sono visibili gratuitamente su Raiplay, la serie di Outis Topos è ascoltabile su Raiplay Sound. 

“Ho scoperto questa chicca mentre facevo ricerche sul centenario di Camilleri - spiega il direttore del Glocal Film Festival, Alessandro Gaido -. Lavoriamo da anni con Rai Teche e insieme a loro siamo andati a lavorare per costruire l’evento. Penso che il telefilm sia un unicum, la prima volta in cui lo scrittore appare in un film. Fu un personaggio secondo me molto glocal, perché riuscì partendo da un dialetto italianizzato a portare la sua Sicilia nel mondo”.

Chiara Gallo

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