Al Direttore - 10 novembre 2025, 16:00

"La ricerca in Piemonte non può fermarsi!"

Riceviamo e pubblichiamo la nota dei Precari Torino

"La ricerca in Piemonte non può fermarsi!"

“Non chiediamo privilegi, ma la possibilità di continuare a fare bene il nostro lavoro, contribuendo alla crescita del Piemonte, perché la ricerca non si rottama: si valorizza, si stabilizza e si finanzia!” I Precari Uniti CNR di Torino aderiscono alla manifestazione nazionale convocata dalla FLC CGIL per martedì 11 novembre a Roma, in Piazza Capranica, dalle ore 10:00. La mobilitazione riguarda tutto il personale precario degli Enti Pubblici di Ricerca, poiché si contano circa 6.000 lavoratrici e lavoratori precari negli EPR, già in fase di espulsione e, ad oggi, nessuna risorsa è prevista nella legge di bilancio per le loro stabilizzazioni. 

Oltre il 15% di tale personale si concentra in Piemonte. I numeri che descrivono questa situazione sono chiari, mentre resta oscuro il loro futuro professionale. Ad oggi non vi sono risposte né in merito all’assegnazione di risorse specifiche né riguardo alla stabilizzazione di tutti i precari che operano all’interno della regione. In questo contesto, i Precari Uniti CNR di Torino intendono richiamare l’attenzione della stampa e delle istituzioni locali sulla loro delicata situazione vista anche la conclusione del PNRR. Il blocco delle stabilizzazioni e il ritardo nell’introduzione dei nuovi contratti che sostituiscono l’ex “assegno di ricerca” hanno creato un vuoto normativo che penalizza enti e giovani ricercatori, privando la ricerca di continuità e prospettive. 

Si tratta di salvaguardare professionalità altamente qualificate, che mettono a disposizione dell’intero territorio competenze, esperienza e passione, contribuendo in modo determinante allo sviluppo scientifico e tecnologico dell’area. La mancanza di continuità professionale mette a rischio un consolidato patrimonio di conoscenze, indebolendo anche la capacità degli istituti di ricerca piemontesi di pianificare progetti di lungo periodo. Eppure esistono strumenti normativi per superare questa situazione. La Legge Madia (d.lgs. 75/2017, art. 20) permette agli enti di ricerca di assumere a tempo indeterminato, nell’ambito dei propri piani triennali dei fabbisogni, personale che abbia maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, a seguito di reclutamento tramite procedure concorsuali, e che sia stato in servizio dopo l’entrata in vigore della legge 124/2015. 

La norma, prorogata fino al 31 dicembre 2026, può divenire lo strumento principale per il superamento del precariato nel settore. Inoltre, l’articolo 12-bis del d.lgs. 218/2016 consente concorsi riservati per coloro che, pur non rientrando nei requisiti della Legge Madia, hanno prestato servizio pluriennale in tali enti. Si chiede ai rappresentanti istituzionali della Regione Piemonte, del Comune di Torino e di tutti gli altri enti territoriali di restare accanto a queste professionalità, anche attraverso specifiche iniziative locali, poiché il sostegno a tali figure si traduce nella difesa della ricerca pubblica sul territorio piemontese. 

Il Gruppo Precari Uniti di Torino

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