Attualità - 15 novembre 2025, 13:58

Al Palazzo Civico di Torino la mostra contro pregiudizi e violenza di genere promossa da Amnesty International

Dal 19 al 28 novembre


La Sala delle Colonne del Palazzo Civico di Torino, dal 19 al 28 novembre, ospita la mostra “Com'eri vestita?” allestita da Amnesty International Torino contro la violenza di genere e la vittimizzazione secondaria, in supporto alla campagna #IoLoChiedo - Il sesso senza consenso è stupro. 

È un’iniziativa della presidenza del Consiglio comunale della Città di Torino in collaborazione con la Consulta femminile comunale in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. 

La mostra sarà inaugurata mercoledì 19 novembre, alle 11, nel loggiato antistante la Sala Colonne di piazza Palazzo di Città 1 e si potrà visitare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, il sabato dalle 9 alle 12, con ingresso libero. 

Il progetto

Si tratta di un progetto nato nel 2013 all'Università del Kansas grazie a Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e la formazione sessuale, e di Mary A. Wyandt-Hiebert, responsabile della programmazione del Centro di educazione contro gli stupri, portato in Italia dall'associazione Libere Sinergie. L'esposizione ricostruisce le storie delle vittime di abusi insieme agli abiti che indossavano al momento della violenza subita, con l'obiettivo di smantellare uno dei pregiudizi - ancora oggi - più radicati sulle violenze di genere, cioè che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti diversi. Da qui il titolo della mostra, “Com'eri vestita?”, una domanda che ancora oggi sentiamo rivolgere alle vittime nelle aule dei tribunali.

La campagna #IoLoChiedo

La campagna “#IoLoChiedo - Il sesso senza consenso è stupro” è stata lanciata da Amnesty International con l'obiettivo di introdurre nella legislazione italiana il principio del consenso. Oggi non è ancora così: in Italia il codice penale fa riferimento a una definizione di stupro basata esclusivamente sull'uso della violenza, della minaccia o della coercizione, senza alcun riferimento al principio del consenso come previsto invece dall’articolo 36 della Convenzione di Istanbul, ratificata nel 2014 anche dall'Italia. 
 

In Europa 17 Stati membri hanno già introdotto nelle proprie legislazioni una definizione di stupro basata sul consenso e in Italia, proprio in questi giorni, la Commissione Giustizia alla Camera ha approvato un emendamento che va in questa direzione, testo che dovrà passare al vaglio dell’Aula. Con ancora più forza quindi, la campagna di Amnesty International chiede l’adeguamento del nostro Codice penale e una forte spinta a un cambiamento culturale perché sia chiaro che il sesso senza consenso è stupro.

 

comunicato stampa

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