Attualità - 20 novembre 2025, 07:00

Dalla lattuga al basilico, a Mirafiori Sud nasce la prima serra aeroponica della città [FOTO]

Sarà un nuovo spazio urbano sostenibile “apripista e modello per il futuro”

Basilico, porro, cavolo rosso, lattuga. È quanto si può trovare nella prima serra aeroponica della città di Torino, nata da qualche settimana a Mirafiori Sud in via Onorato Vigliani 102. Ed inaugurata oggi pomeriggio alla presenza della vicesindaca Michela Favaro, della vicepresidente del consiglio comunale, Ludovica Cioria, del presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi, e della cooperativa sociale Mirafiori.

Una nuova serra 

A segnare ufficialmente l’avvio dell’impianto è stato un taglio del nastro che non rappresenta soltanto l’inaugurazione di una serra innovativa, ma l’apertura di un nuovo modello di agricoltura urbana, sostenibile e sociale. Il progetto, intitolato “Una Serra per Mirafiori”, sorge all’interno dello Spazio Wow ed è il primo esempio torinese di serra aeroponica dedicata alla ristorazione sociale.

Finanziata dalla Compagnia di San Paolo e dal Programma PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027, l’iniziativa è stata sviluppata dalla Cooperativa Sociale Mirafiori, che da anni opera nel quartiere per costruire percorsi inclusivi e opportunità professionali rivolte soprattutto ai più giovani.

Un presidio sociale e ambientale

“L’inizio di un progetto che ha avuto una gestione abbastanza lunga e complicata ma che, per nostra fortuna, ha trovato la sua degna conclusione” ha dichiarato Luca Cordaro, presidente della Cooperativa Mirafiori. “La serra è stata sostenuta finanziariamente dalla Compagnia di San Paolo e dal Comune di Torino. Un obiettivo che ci eravamo posti già con l’apertura della Locanda nel Parco, perché gli ortaggi verranno forniti proprio ai nostri spazi. Siamo convinti che diventerà un grande presidio sociale”.

Il nuovo impianto si estende su 100 metri quadrati e utilizza la tecnologia aeroponica, un sistema che permette di coltivare senza suolo, riducendo del 98% il consumo d’acqua, del 90% i fertilizzanti e azzerando completamente l’uso di pesticidi. Con 25.000 cespi l’anno prodotti, sarà in grado di rifornire quotidianamente la Locanda nel Parco, ma anche servizi socio-assistenziali come le mense dei dormitori Caritas. Le consegne avverranno tramite bici cargo, eliminando ogni emissione di CO₂.

Innovazione accessibile

Anche la vicesindaca Michela Favaro ha sottolineato l’importanza del progetto. “Ringraziamo la cooperativa per averci creduto. Un’attività di cooperativa sociale unita al finanziamento energetico, che dimostra come sia possibile fare impresa in modo sostenibile e inclusivo”.

Per il presidente della Circoscrizione 2 Luca Rolandi, la serra rappresenta un punto di partenza. “Ringraziamo chi ha avuto la costanza per raggiungere questo obiettivo. L’idea della serra è assolutamente valida e vorremmo, in futuro, esportare questo percorso anche in altri quartieri”.

A evidenziare la valenza educativa e democratica dell’iniziativa ci ha pensato la vicepresidente del Consiglio comunale Ludovica Cioria. “Un esempio di democratizzazione dell’innovazione, con attori consapevoli in grado di rendere accessibile ciò che forse prima non lo era".

Agricoltura che crea opportunità

Oltre all’aspetto ambientale, la serra avrà una funzione sociale centrale: saranno assunti due giovani provenienti dai servizi educativi e socio-riabilitativi della cooperativa, mentre scuole, famiglie e ragazzi del quartiere potranno partecipare a percorsi formativi gratuiti su sostenibilità e alimentazione. 

Il progetto si inserisce inoltre nel Patto di collaborazione per i beni comuni che vede coinvolti Comune di Torino, Cooperativa Mirafiori e numerosi attori territoriali per la gestione e la rigenerazione dello Spazio Wow.

Una festa per il quartiere

L’inaugurazione è stata accompagnata da visite guidate alla serra, laboratori, attività per bambini e, nel tardo pomeriggio, dallo spettacolo “Willo Bubbles e Magic Show”. A chiudere la giornata, un aperitivo curato da Locanda nel Parco Catering ed Engim San Luca, simbolo concreto dell’integrazione tra agricoltura sostenibile e ristorazione sociale.

Philippe Versienti

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