Stavolta la malamovida sarebbe avvenuta all'interno di un locale e non fuori, con la vittima presa a schiaffi pugni "senza sapere il perché". E' quanto ha raccontato G.M., 58 anni, residente in provincia di Torino, vittima di un'aggressione all’interno di un locale notturno del centro, nella notte tra il 18 e il 19 novembre.
"Sono stato aggredito fisicamente e minacciato all’interno del locale, dopo una contestazione relativa a un conto ritenuto errato", ha raccontato. Secondo la ricostruzione della vittima e di alcuni testimoni, il proprietario avrebbe rivolto frasi intimidatorie e atteggiamenti aggressivi, poi un addetto alla sicurezza avrebbe colpito il cliente con uno schiaffo improvviso facendolo cadere a terra, facendogli perdere gli occhiali; infine lo stesso buttafuori avrebbe sferrato ulteriori pugni al volto, con tentativi di colpirlo anche quando era a terra.
Successivamente, la vittima è stata trasportata al Pronto Soccorso dell’ospedale Gradenigo, dove gli sono stati diagnosticati un trauma facciale ed un lieve trauma cranico, con vertigini e dolori prolungati. "Ho già sporto querela presso i Carabinieri della Stazione “Po Vanchiglia” e richiesto tramite PEC la conservazione integrale delle registrazioni video interne ed esterne del locale, ritenute decisive per l’accertamento dei fatti", ha poi dichiarato, dicendo di aver fornito nominativi di testimoni presenti al momento dell’aggressione.
L’episodio, avvenuto in un luogo pubblico e con la partecipazione di personale addetto alla sicurezza, solleva comprensibili interrogativi riguardo le misure di tutela dei clienti e le modalità di gestione delle controversie all’interno dei locali notturni. "Sono stato colpito più volte senza motivo e penso che nessuno debba ritrovarsi in una situazione simile durante una serata in un locale. Se non fosse stato per alcuni, sarebbe potuta finire molto peggio".
"La sicurezza deve essere garantita dal locale, ma se la sicurezza diventa insicurezza... Quanto è avvenuto ci ha riportato alla preistoria dei locali notturni - ha aggiunto la vittima - Per fortuna a Torino stiamo vivendo un new deal della movida notturna, ma esistono anche situazioni che non funzionano. Capisco che questo tema è prima di tutto una questione legata al Ministero dell'Interno, ma la sicurezza va garantita anche in un'attività privata, quando si parla di locali che sono aperti fino alle 3 o alle 4, con un gran numero di persone all'interno".





