La truffa del falso maresciallo o del tecnico del gas, l’incidente della figlia o della nipote. Sono sempre più numerose, e sofisticate, le tecniche adottate dai maghi del raggiro per truffare i cittadini. Le vittime sono spesso anziani, persone che vivono in casa da sole. Basta una chiamata a casa o un campanello che suona all’improvviso per far scattare il primo allarme. “Spesso sono persone che chiamano al numero fisso, sapendo di avere un anziano come interlocutore, e che con una scusa provano a circuirlo”. Magari mettendogli fretta con una buona dialettica, isolandolo dal cercare aiuto. Mettendogli paura, se necessario. Con l’obiettivo di estorcergli soldi, oro o altri preziosi. Il consiglio dei carabinieri è quello, in caso di dubbio, di chiamare sempre o il 112 o un parente (un figlio o un nipote) ed evitare mosse avventate o frettolose.
L’incontro
È da questo punto fermo che è partito l’incontro organizzato dalla stazione Carabinieri Borgata Lingotto e dalla Circoscrizione 2, nella persona del coordinatore alla Sanità Giuseppe Genco, presso lo Spazio Anziani di strada Castello di Mirafiori 57/1. Un pomeriggio dedicato alla prevenzione, al racconto delle tecniche di truffa più diffuse e alla condivisione di strategie semplici per evitarle.
Occhio al numero che appare sul telefono
Gli agenti hanno spiegato come alcuni truffatori alterino il numero di chiamata, facendo comparire sul display il contatto del Comune, della banca o addirittura della caserma dei Carabinieri. Una pratica sempre più diffusa, capace di ingannare anche i più prudenti. Non fidatevi del numero che vedete – è stato ribadito –. In caso di dubbio chiudete la chiamata e ricomponete voi il 112”.
Le nuove tecniche di raggiro
Durante l’incontro sono emerse molte delle truffe oggi più comuni. C’è chi segue gli anziani dopo il ritiro della pensione. Individui che osservano le persone più fragili agli sportelli o alle Poste e le pedinano fino a casa, per poi tentare furti o scippi in strada o nell’atrio del condominio. Poi le truffe “affettive”. In alcuni casi giovani donne si avvicinano a uomini anziani fingendo interesse o conoscenza, con lo scopo di sottrarre portafogli, orologi o piccoli contanti approfittando della confusione o dell’imbarazzo.
Per chi guida ecco tecnica dello specchietto o della gomma bucata. Una delle truffe più longeve: il truffatore simula un danno all’auto o provoca una foratura, poi avvicina la vittima chiedendo denaro “per evitare l’assicurazione”. Anche in questo caso, l’arma principale è la pressione psicologica.
Le truffe al cimitero
Luoghi dove il momento emotivo rende tutti più vulnerabili. C’è chi finge di conoscerci, di essere stato vicino di casa, di ricordare un parente defunto, per creare fiducia e poi proporre “favori”, accompagnamenti o addirittura tentare un ingresso in casa.
Regole semplici per prevenire
I carabinieri hanno ricordato alcune precauzioni basilari: non uscire per commissioni importanti – come ritiro pensione o spesa – con grandi quantità di denaro, evitare di indossare gioielli vistosi che possano attirare l’attenzione, non aprire mai la porta a sconosciuti e non farli entrare in casa per nessun motivo. Infine al telefono, non fornire informazioni personali, dati bancari o indirizzi.
La ferita invisibile: la mortificazione
Uno dei temi più delicati sollevati durante la giornata è stato quello della vergogna. Molte vittime, soprattutto anziane, si sentono umiliate per essere cadute in una truffa. Questa sensazione porta, spesso, a non denunciare.
I militari insistono sull’importanza di fare il contrario: “La denuncia non solo aiuta le indagini, ma può impedire che lo stesso truffatore colpisca ancora. Non esiste colpa nell’essere ingannati: esiste, semmai, la responsabilità di proteggere sé stessi e gli altri”.







