Forse non ci sono altre bealere per cui si sono spese così tante parole, eppure il suo futuro appare incerto. Quest'anno la Val Pellice celebra i 600 anni della Bealera Peyrota, il canale d'acqua per l'irrigazione dei campi che da Angrogna scende fino a Bricherasio. Il consorzio irriguo, il Concistoro valdese di San Giovanni e la Fondazione centro culturale valdese hanno deciso di dedicare all'anniversario l'appuntamento di domani, domenica 23 novembre, in borgata Peyrot, vicino al monumento dedicato 100 anni fa alla bealera.
Il documento da cui partì la sua storia
“In Val Pellice bealere simili ce n'erano un centinaio e non è nemmeno la più antica. La più vecchia infatti è la 'Malana' che scorre parallela ma più in basso” constata Ely Peyrot, presidente del Consorzio irriguo. Eppure c'è un motivo per cui in valle ci si è affezionati proprio a quel canale che scorre sulla 'Coustera' di San Giovanni fino ad arrivare ai laghetti Basse Baie e Torretti di Bricherasio.
“Della Peyrota si è parlato tanto per un motivo concreto: sono stati rinvenuti documenti scritti che la riguardano. Uno è l'Instrumentum, un atto notarile conservato nel Comune di Luserna San Giovanni del 1503, in cui c'è traccia di riunioni tra gli utenti già nell'anno 1425” rivela Peyrot.
L'anno quindi è diventato il riferimento per le celebrazioni successive: quella del 1925, quando venne costruito il monumento sulla strada Panoramica, all'imbocco della strada che sale verso località Pissa, e l'incontro di domani a cui parteciperà anche il Concistoro che possiede la piccola scuoletta Beckwith in borgata Peyrot, dove si riunisce il Consorzio.
Le bealera delle passeggiate romantiche
Ma non è solo la disponibilità di documenti scritti ad aver determinato la popolarità della Peyrota: “C'era un viottolo lungo il corso d'acqua circondato da alberi e percorribile anche in bici. Era meta delle passeggiate domenicali delle famiglie e i bambini intervallavano la camminata a giochi con l'acqua. Inoltre, era un luogo romantico: molti amori sono nati lungo il percorso”.
Ben esposto al sole e panoramico, a quell'itinerario storico sono dedicati i pannelli che si possono incontrare lungo la strada Panoramica.
Ora del sentiero però rimangono poche tracce, concentrate nelle anse della bealera: “Quando negli anni Sessanta costruirono la strada Panoramica, infatti, buona parte del viottolo scomparse”.
Successivamente scomparve alla vista anche la bealera: “Negli anni Novanta, nostro malgrado, fu necessario intubarla. Perdemmo così un elemento paesaggistico, tuttavia era un intervento fondamentale perché la manutenzione era troppo impegnativa, le perdite erano continue”.
I dubbi sul futuro del corso d'acqua
Quelli furono anni in cui sulla Peyrota si investirono molte risorse economiche e il corso d'acqua venne portato fino a Bricherasio. “Nella sua parte più alta, quella di Angrogna, ormai la bealera era insignificante dal punto di vista economico. Sulla 'Coustera' di San Giovanni per lo più veniva utilizzata per bagnare i prati dei privati – ricorda Peyrot –. Ma tra i frutteti della collina di Bricherasio, la Peyrota poteva tornare ad avere una rilevanza economica importante”.
Su quale sia il futuro del corso d'acqua ci sono oggi però delle incognite: “Bagnare i campi a scorrimento non è efficiente, il consumo di acqua è enorme e ci sono ormai delle alternative – afferma Peyrot –. Potrebbe essere necessario prima o poi intervenire per adattarla a un sistema di irrigazione a pioggia”.
Nel frattempo, domenica, la Fondazione centro culturale valdese presenterà un'idea per la valorizzazione turistica delle zone toccate dal corso d'acqua e della scuoletta Beckwith dove si riunisce il Consorzio.





