Sanità - 22 novembre 2025, 11:30

Papillomatosi tracheale trattata con farmaco antitumorale: paziente del Mauriziano guarisce grazie alla nuova terapia

Si tratta di una malattia rara che può richiedere ripetuti interventi endoscopici: il caso affrontato all'ospedale torinese è stato presentato al Congresso nazionale AIPO lo scorso fine settimana a Verona

Un farmaco innovativo è stato utilizzato al Mauriziano di Torino

Un farmaco innovativo è stato utilizzato al Mauriziano di Torino

All’Ospedale Mauriziano, l’utilizzo di un farmaco solitamente utilizzato in oncologia ha portato a una regressione quasi completa della papillomatosi tracheale recidivante (PRR) in un paziente adulto.

La papillomatosi tracheale recidivante (PRR) è una malattia rara che colpisce le vie aeree, causata dal papillomavirus umano (HPV). Si tratta di una patologia con due picchi di insorgenza: nei bambini sotto i 5 anni e negli adulti di età superiore ai 30 anni. In quanto malattia rara, l'incidenza è di circa 2-3 casi per 100.000 bambini e circa 1 caso per 100.000 adulti. Ma esiste un rischio di trasformazione maligna, soprattutto nelle forme recidivanti.

La patologia è caratterizzata dalla formazione di papillomi a livello delle vie aeree. Quando interessano la trachea, le lesioni possono determinare gravi ostruzioni respiratorie e richiedere interventi endoscopici ripetuti, spesso con benefici solo temporanei.

Il trattamento con il farmaco è stato presentato dal team di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, diretto dal dottor Roberto Prota, al congresso nazionale AIPO (Associazione italiana pneumologi ospedalieri) che si è concluso domenica scorsa a Verona.

Nel caso descritto, un paziente di 52 anni con papillomatosi tracheale estesa e recidivante – nonostante sei procedure endoscopiche in due anni – è stato trattato con un farmaco antiangiogenetico per via endovenosa (10 mg/kg ogni quattro settimane per sei mesi).
Già dopo la seconda infusione, grazie alla visione endoscopica, si è osservata una progressiva riduzione delle lesioni, fino a una regressione quasi completa documentata in broncoscopia dopo cinque mesi di terapia, senza effetti collaterali clinicamente rilevanti.

"Questo caso conferma che il farmaco utilizzato può rappresentare un’opzione efficace nei pazienti con papillomatosi respiratoria refrattaria ai trattamenti convenzionali - ha sottolineato il dottor Paolo Righini, pneumologo del Mauriziano e autore della presentazione di Verona -. Si tratta di un impiego off-label (diverso quindi da quello specificato nella sua autorizzazione ufficiale), ma supportato da dati internazionali sempre più solidi e promettenti". I risultati ottenuti al Mauriziano si inseriscono in un filone di studi internazionali che evidenziano l’efficacia di determinate terapie nel controllo delle forme più aggressive di papillomatosi respiratoria.

Oltre a Paolo Righini e Roberto Prota, gli autori dello studio presentato al congresso AIPO sono gli specialisti: Valter Gallo, Valentina Difino, Elena Rindone e Giovanni Ferrari, tutti della SC Pneumologia dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino.

comunicato stampa

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