Il Piemonte si conferma tra le regioni italiane più virtuose nell'utilizzo dei fondi europei. Il Comitato di Sorveglianza del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) ha validato i dati di spesa al 30 novembre 2025: la Regione ha certificato investimenti per 173 milioni di euro nell’ambito del Programma 2021–2027, superando di oltre 70 milioni il target fissato da Bruxelles (102 milioni) per la scadenza.
Un risultato che colloca il Piemonte al primo posto a livello nazionale per capacità di spesa certificata nell’attuale ciclo di programmazione che attesta una certo dinamismo nel tradurre i fondi europei in progetti calati sul territorio.
A questo si aggiunge la chiusura con esito positivo della precedente programmazione 2014–2020, durante la quale sono stati superati tutti gli obiettivi, sia finanziari sia fisici. Con una lettera ufficiale del 20 ottobre 2025, la Commissione Europea ha certificato la fine del programma, che ha registrato una spesa pari a 709,5 milioni di euro, superando del 3% la dotazione complessiva disponibile di 683,2 milioni.
Ora, come spiega la Regione in una nota, si guarda con fiducia ai prossimi due anni, puntando al pieno utilizzo degli oltre 1,5 miliardi del Programma FESR che eviteranno il rischio di tagli automatici per mancato impiego delle risorse.
52 bandi attivati
A oggi sono già stati attivati 52 bandi per oltre 1 miliardo di euro, suddivisi tra competitività e transizione digitale (699 milioni), transizione ecologica (425 milioni), coesione territoriale (140 milioni), tecnologie strategiche (100 milioni), mobilità urbana (8 milioni) e infrastrutture per le competenze (20 milioni).
Tra le misure più richieste figurano il voucher digitalizzazione (44,5 milioni), il fondo per l’attrazione degli investimenti (82 milioni), il bando per il verde urbano (8,5 milioni), i contributi per ciclovie e mobilità sostenibile (22 milioni), e i 30 milioni per valorizzare itinerari strategici tra residenze reali, paesaggi vitivinicoli e il distretto del Lago Maggiore. Forte anche l’adesione alle strategie urbane d’area, con oltre 125 progetti approvati e 208 Comuni coinvolti.
I numeri della programmazione settennale
Nel settennato 2014–2020, il Programma FESR ha prodotto numeri che fotografano l’impatto concreto delle risorse europee sul tessuto economico e sociale del Piemonte. Sono quasi 20 mila le imprese che hanno ricevuto sostegno, tra contributi a fondo perduto e strumenti finanziari come prestiti e garanzie, che hanno generato un importante effetto leva grazie anche al coinvolgimento del sistema bancario. Solo attraverso i prestiti agevolati sono stati mobilitati 149 milioni di euro, cui si aggiungono 74,8 milioni in garanzie che hanno facilitato oltre 2 miliardi di euro di credito alle aziende, per lo più piccole e medie imprese locali.
Durante l’emergenza sanitaria, la Regione ha saputo reagire con tempestività attivando circa 160 milioni di euro per far fronte all’urgenza: tra le misure adottate, l’assunzione di oltre 3.000 operatori sanitari e la distribuzione di più di 60 milioni di dispositivi di protezione individuale alle strutture ospedaliere.
Anche sul fronte dell’innovazione e della digitalizzazione, i risultati sono rilevanti: oltre 840 imprese hanno collaborato con istituti di ricerca, sono stati resi disponibili quasi 1.000 servizi su piattaforme di open e big data, e sono state sviluppate 125 nuove applicazioni digitali dedicate a imprese, cittadini e operatori pubblici. Il programma ha inoltre sostenuto la riqualificazione di edifici pubblici e progetti di sviluppo urbano, con un’attenzione particolare all’efficienza energetica e alla sostenibilità.





