La vicenda aveva fatto clamore, essendo avvenuta pochi giorni dopo il primo lockdown, in piena emergenza Coronavirus. Il 16 marzo 2020 un intervento della Guardia di Finanza bloccò, in una strada davanti al municipio di Nichelino, la consegna di una scatola con all'interno ottomila euro in contanti a un funzionario dell'amministrazione comunale. Si trattava, secondo gli investigatori, del pagamento di una tangente.
La vicenda approdata in tribunale a Torino
L'episodio è ora al vaglio del tribunale di Torino in un processo in cui la procura contesta i reati di corruzione e turbativa d'asta. I tre imputati - come riferisce l'agenzia di stampa Ansa - sono il funzionario, la donna che gli stava passando la scatola e un collega che aveva preparato il pacchetto. La Finanza aveva appreso cosa stava per succedere da intercettazioni telefoniche disposte nell'ambito di un'indagine diversa.
Secondo quanto ricostruito dalla pm Laura Longo, gli ottomila euro erano riconducibili al titolare di un'impresa di pulizie di Bari che intendeva ottenere un appalto bandito da Scr, la società di committenza della Regione Piemonte, della cui commissione aggiudicatrice il funzionario comunale faceva parte.
Per il funzionario il denaro era un prestito
L'imprenditore è già uscito dal processo patteggiando la pena. Due degli imputati sono dei dipendenti dell'azienda che si sono detti all'oscuro di tutto. Quanto al funzionario, Antonio Pastorelli ha sostenuto che il denaro era solo un prestito. Pochi mesi dopo i fatti, all'inizio del 2021, aveva rassegnato le dimissioni ed era andato in pensione.





