Si nasconde tra le auto in sosta poi, individuata una potenziale vittima, sbuca fuori all’improvviso, sferrando un colpo al veicolo. A quel punto si finge dolorante e riferisce di essere stato investito. Dopo aver rifiutato i soccorsi, cerca di estorcere un indennizzo al malcapitato.
Sembrerebbe tornato in azione il truffatore che, già nei mesi scorsi, era stato protagonista di numerosi episodi di questo genere. L’ultima segnalazione risalirebbe a metà ottobre, in zona San Donato. Qui un’automobilista è stata avvicinata da un uomo sulla sessantina, alto e un po’ stempiato, che le ha riferito di essere stato urtato dalla sua auto mentre attraversava sulle strisce pedonali. L’uomo ha lamentato dolore a un ginocchio e ha insistito per salire a bordo della vettura. Al rifiuto della donna di farlo salire e, di fronte alla sua intenzione di chiamare un’ambulanza e il marito per farsi raggiungere, l’uomo si è immediatamente allontanato senza mettere in atto il raggiro.
Il modus operandi ricondurrebbe ad un truffatore su cui le indagini dei “civich” si concentrano dalla primavera, quando hanno iniziato a raccogliere le denunce, e che nel mese di giugno era già stato arrestato in flagranza di reato dagli agenti del Reparto Operativo Speciale.
L’uomo è solitamente vestito con abiti eleganti. Talvolta indossa un cappotto o un abito gessato con un vistoso strappo sui pantaloni: tutti elementi che gli servono per mostrarsi credibile e per convincere i conducenti che è stato investito. Agisce principalmente tra i quartieri Crocetta e San Donato. In tutto sino ad oggi la Polizia Locale ha raccolto una trentina di denunce, che sono state determinanti per ricostruire la dinamica delle truffe, ma gli agenti pensano che le vittime possano essere molte di più. Per questo motivo l’invito della Polizia Locale è a segnalare e denunciare questi episodi, chiamando la centrale operativa al numero 011 011 011.
Il procedimento penale oggetto del presente comunicato si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.





