Si è conclusa la due giorni dell’Assemblea Nazionale della CNA, la Confederazione dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, che ha definito le linee strategiche per il prossimo quadriennio, riconfermando Dario Costantini alla presidenza nazionale. Una riconferma nel segno della continuità, ma soprattutto di una visione determinata, fondata su impegno, responsabilità e su un’idea moderna di artigianato come valore essenziale per la competitività del Paese.
All’appuntamento hanno portato il loro saluto le più alte cariche dello Stato: dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme al Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani. Numerosa la partecipazione di membri del Governo e del Parlamento: dai Ministri Paolo Zangrillo, Giuseppe Valditara, Marina Calderone e Francesco Lollobrigida, alla Vicepresidente del Senato Anna Rossomando, fino ai rappresentanti delle principali forze politiche come Giuseppe Conte, Elly Schlein e Davide Faraone.
La relazione del Presidente Costantini è stata preceduta da un’intervista del giornalista Francesco Giorgino al Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, che ha messo in evidenza la necessità di un’Europa in grado di accompagnare imprese e territori nelle loro trasformazioni. Particolarmente significativo anche il messaggio di Papa Leone, che ha ricordato come il fare artigiano non sia soltanto un’attività produttiva, ma possieda anche una dimensione umana, valoriale e comunitaria.
All’Assemblea ha partecipato una folta e compatta delegazione piemontese, a testimonianza del ruolo attivo e propositivo che il nostro territorio riveste all’interno del sistema CNA.
Nella sua relazione, Costantini ha tracciato un bilancio dei quattro anni appena trascorsi, caratterizzati da difficoltà sul fronte energetico, da una crescente instabilità internazionale che ha minato il mercato e da una stretta creditizia che ha inciso profondamente sugli investimenti delle piccole imprese. Al tempo stesso ha delineato la visione futura dell’artigianato italiano, raccontata attraverso storie di imprenditrici e imprenditori che hanno incarnato i temi chiave: lavoro, energia, credito, burocrazia e riforma della legge quadro dell’artigianato. Il Presidente ha richiamato l’urgenza di affrontare la questione occupazionale: una impresa su tre non trova alcun candidato e solo l’11% individua un profilo idoneo, mentre la trasmissione d’impresa rischia di disperdere competenze preziose se non accompagnata da strumenti fiscali e finanziari adeguati. L’artigianato, ha ricordato, è tradizione ma anche innovazione: oggi il 30% delle piccole imprese utilizza stabilmente l’intelligenza artificiale, il doppio rispetto a un anno fa, un dato che testimonia una trasformazione in atto ma anche il bisogno di supportare imprese e lavoratori in percorsi di aggiornamento continuo.
Costantini ha poi affrontato con chiarezza il tema del credito, evidenziando come negli ultimi quindici anni i finanziamenti alle piccole imprese siano crollati del 75%, con un ulteriore -23% negli ultimi quattro anni. Da qui l’auspicio che la Nuova Artigiancassa possa rappresentare una svolta concreta, insieme al rilancio dei Confidi che hanno già erogato 300 milioni di credito e garantito 6 miliardi in operazioni. Non meno centrale la questione energetica: se il prezzo all’ingrosso è tornato ai livelli pre-crisi, le imprese pagano ancora il 50% in più rispetto a quattro anni fa. Per questo Costantini ha ribadito la necessità di riformare la struttura della bolletta, in cui gli oneri generali di sistema sono il doppio della media europea, e di aumentare la concorrenza tra operatori che dal 2021 hanno generato profitti per 70 miliardi. L’autoproduzione da fonti rinnovabili, inserita in Transizione 5.0, rappresenta un’opportunità che il sistema produttivo non può permettersi di sprecare.
La burocrazia resta uno degli ostacoli principali agli investimenti: secondo CNA, le 100 proposte di semplificazione consentirebbero risparmi per 7 miliardi l’anno, a costo zero per lo Stato. Il decreto in arrivo costruito con il Ministro delle Semplificazione Paolo Zangrillo, dovrebbe produrre un taglio di 1.500 euro di oneri per impresa, un primo passo verso un contesto più favorevole a chi produce valore. Infine, Costantini ha richiamato il significato della riforma della legge quadro dell’artigianato, che dopo 40 anni necessita di un aggiornamento profondo: la delega contenuta nella legge annuale sulle PMI apre una finestra di nove mesi per scrivere norme moderne in grado di restituire all’artigianato italiano un ruolo centrale nel nuovo rinascimento del Paese.
«La riconferma di Dario Costantini arriva in un momento in cui il nostro sistema ha bisogno di continuità, ma anche di coraggio» dichiara Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte. «Le priorità individuate oggi – lavoro, energia, credito, semplificazione e riforma della legge quadro – sono esattamente le stesse che il Piemonte vive ogni giorno nei suoi territori. La nostra regione ha energie straordinarie, ma per liberarle davvero servono strumenti adeguati e riforme che mettano le imprese al centro. Questa Assemblea ha dimostrato che CNA è concreta e pronta a fare la sua parte».
Sulla stessa linea Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte: «La delegazione piemontese è stata presente in modo compatto, con la consapevolezza che le sfide dei prossimi anni richiedono un approccio nuovo e una rappresentanza forte. Il lavoro di questi quattro anni ha dato risultati, ma ora occorre un’accelerazione: sul credito, sull’energia, sulla modernizzazione della burocrazia, sulla transizione digitale. Le imprese piemontesi hanno bisogno di risposte e di una politica industriale chiara. L’Assemblea nazionale lo ha ribadito: l’artigianato non è un settore che si culla del passato, ma una leva strategica per il futuro del Paese».





