La Lega lancia il suo pacchetto di proposte per il nuovo Piano Regolatore di Torino, un’occasione che la città attende da trent'anni. Al centro ci sono tempi rapidi per l'approvazione, una banca dati delle cubature per rendere trasparenti le capacità edificatorie, tutela del commercio di vicinato, elasticità per gli hotel e la possibilità di sfruttare i rooftop, evitando che ex negozi diventino B&B e creando nuove opportunità per gli alberghi.
Ricca: "Servono modifiche"
"Il piano regolatore sta per entrare nel vivo delle discussioni in Comune e in Regione – spiega Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Consiglio regionale – Noi ci siamo messi di traverso perché, leggendo le risposte delle categorie, abbiamo deciso di proporre modifiche per migliorare il piano. Se il sindaco accoglierà le nostre idee, presenteremo un emendamento per approvare il nuovo Piano entro 90-120 giorni".
Nuove opportunità per gli alberghi
Tra le priorità ci sono anche nuove opportunità per gli alberghi, come aprire ristoranti su terrazze o al primo piano, oggi vietati, e impedire che gli ex negozi diventino B&B, evitando scene di colazioni in strada e concorrenza sleale con gli hotel. "Vogliamo dare una rinfrescata al tema dell'accoglienza – aggiunge Ricca – rendendolo allineato al resto del Paese".
Il commercio di prossimità resta un altro nodo cruciale. "Dal 2011 ci siamo opposti alla proliferazione dei grandi centri commerciali – continua Ricca – Con l'amministrazione Appendino furono aperti più di 18 centri, oggi siamo fermi a uno. La nostra linea è chiara: difendere il commercio locale e permettere alla città di respirare".
Occasione di cambiamento sociale
Secondo l'onorevole Elena Maccanti, segretario provinciale Lega Torino, il nuovo Piano è anche un'occasione di cambiamento sociale. "Non vogliamo fare ostruzionismo, ma portare proposte concrete – spiega – Tempi rapidi, sburocratizzazione e prospettiva sono le parole chiave. I commercianti chiedono strumenti per evitare la desertificazione, mentre i costruttori vogliono semplificare i cambi di destinazione d'uso e utilizzare efficacemente la banca delle cubature".
Maccanti aggiunge: "Il Piano può migliorare anche il tema degli affitti, dando nuove prospettive ai cittadini e agli investitori. Abbiamo interlocuzioni con il collegio dei costruttori, Federalberghi e Ascom, e tutti lamentano l'assenza di tempi certi e procedure snelle. Crediamo che Comune, Regione e Governo possano collaborare per velocizzare l'intero iter. Torino ha bisogno di prospettive chiare e di un Piano che semplifichi le regole, tuteli chi investe e stimoli lo sviluppo della città".
"Dare tempi certi a chi investe"
L'emendamento che sarà presentato in aula regionale la prossima settimana punta a introdurre paletti temporali per la conferenza di copianificazione: dai 90 ai 120 giorni per la conferenza e da 1 a 120 giorni per le controdeduzioni del Comune. "Oggi non esistono limiti – conclude Ricca – Con tempi certi vogliamo dare certezze a chi vuole costruire e investire nella nostra città".







