Cronaca - 12 dicembre 2025, 10:58

Ancora un aggressione al carcere di Torino, agente ferito con 20 giorni di prognosi

La denuncia dell'Osapp: "Siamo alla follia pura, si tratta della 30esima aggressione e del 40esimo agente ferito da inizio 2025"

Foto d'archivio del carcere di Torino

Foto d'archivio del carcere di Torino

Il carcere di Torino è ormai una polveriera pronta a esplodere, con un numero crescente di aggressioni nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria, che stanno affrontando una situazione di estrema pericolosità. Ieri, 11 dicembre 2025, alle ore 15:00 circa, un giovane detenuto ventenne, marocchino, rientrato da un’udienza, ha aggredito un agente della 7ª sezione del Padiglione A. L’agente, durante l’aggressione, ha riportato un forte trauma al naso, colpito con pugni al volto, e un grave infortunio al ginocchio sinistro con rottura del crociato. È stato trasportato d’urgenza dal 118 al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria di Torino, dove è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni, in attesa di intervento chirurgico.

L’OSAPP denuncia ancora una volta il totale abbandono e la mancanza di sicurezza nelle carceri italiane, sottolineando che, in situazioni come queste, a rimetterci sono sempre gli agenti di polizia penitenziaria. “Il carcere di Torino, ormai caratterizzato da una popolazione detenuta sempre più violenta e aggressiva, è completamente allo sbando”, afferma il segretario generale Osapp, Leo Beneduci. “I detenuti spadroneggiano a tutto campo, mentre la polizia penitenziaria è costretta ad affrontare una situazione di estremo pericolo, senza adeguati mezzi di protezione e supporto.”

L’incidente è avvenuto all’interno della 7ª sezione del Padiglione A, dove il detenuto ha aggredito improvvisamente e senza alcun motivo l’agente, che, con l’aiuto di altri tre colleghi, è riuscito a contenere il detenuto e a impedirgli di uscire dalla sezione detentiva, chiudendo prontamente la porta di accesso. Il personale è dovuto intervenire con urgenza per fermare la furia aggressiva del detenuto, grazie all’intervento tempestivo di altri poliziotti.

“Non possiamo più continuare a lavorare in queste condizioni”, continua Beneduci. “Chiediamo con urgenza il potenziamento delle misure di sicurezza, il rafforzamento del personale e l’adozione di protocolli adeguati per garantire la sicurezza degli agenti e dei detenuti. La situazione è ormai insostenibile e siamo alla follia.”

In aggiunta a questa grave situazione, il carcere di Torino sembra essere vittima di un sovraffollamento senza precedenti, con una popolazione detenuta che ha superato i 1.475 detenuti, ben oltre la capienza di circa 1.023 posti. Una condizione che risulta insostenibile, soprattutto considerando l’obsolescenza della struttura. Nonostante l’entità di questa emergenza, le autorità regionali e centrali dell’amministrazione Penitenziaria continuano a non prendere provvedimenti concreti per alleviare la pressione sull’istituto, lasciando il personale completamente solo a fronteggiare un carico di lavoro insostenibile.

L’OSAPP, da sempre in prima linea per tutelare i diritti dei poliziotti penitenziari, rinnova l’appello al Ministero della Giustizia per una riforma urgente del sistema carcerario che metta al centro la sicurezza, il rispetto delle norme e la protezione degli operatori penitenziari.

redazione

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