Martedì 16 dicembre il Consiglio dell’Unione dei Comuni Nord Est Torino (Unione NET) ha approvato all'unanimità un ordine del giorno con cui chiede al Governo di impegnarsi a non definanziare gli interventi previsti dal cosiddetto Decreto Ponti, tra i quali rientra il rifacimento del ponte di Castiglione Torinese, oltre a prorogare i termini per l’assegnazione dei lavori.
L’atto già condiviso dalla Città metropolitana di Torino e da numerosi Comuni nelle rispettive Giunte e Consigli comunali nasce dalla preoccupazione per la scadenza, già prorogata al 31 dicembre 2025, prevista dal decreto-legge 89/2024 per l’aggiudicazione dei lavori finanziati con le risorse destinate alla messa in sicurezza dei ponti del bacino del Po. Nel territorio della Città metropolitana di Torino sono dieci le opere finanziate: sette risultano già avviate o appaltate, mentre tre – quelle oggetto dell’ordine del giorno (oltre alla SP 92 anche SP 565 Pedemontana e ponte di Carignano) – sono ancora in fase di progettazione, con il concreto rischio di perdere finanziamenti complessivi per decine di milioni di euro.
Il Consiglio dell’Unione NET ha richiamato le iniziative già assunte in questi mesi dal Consiglio comunale di Settimo Torinese, dal Consiglio metropolitano di Torino e dal Parlamento, nonché il lavoro tecnico svolto dalla Città metropolitana di Torino e dai Comuni coinvolti per presentare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la manifestazione di interesse finalizzata alla proroga dei finanziamenti fino al 31 dicembre 2025.
I ponti interessati rappresentano infrastrutture strategiche per la mobilità quotidiana di cittadini, imprese e mezzi pesanti e per il territorio unionale il ponte di Castiglione sulla SP 92 è l’asse principale di collegamento tra Settimo Torinese, la SR 11 e i comuni collinari.
Con l’ordine del giorno approvato, il Consiglio dell’Unione NET invita il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell’Economia e delle Finanze a valutare positivamente la manifestazione di interesse presentata dalla Città metropolitana di Torino, auspica una ulteriore proroga di 18 mesi dei termini e chiede alla Regione Piemonte di sostenere ogni iniziativa politica utile a salvaguardare investimenti attesi da anni.
L’atto impegna inoltre la Città metropolitana di Torino ad accelerare l’aggiornamento dei progetti di fattibilità tecnico-economica e prevede l’invio dell’ordine del giorno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri competenti, alla Regione Piemonte, alla Prefettura di Torino e a tutti i parlamentari e consiglieri regionali eletti sul territorio metropolitano.





