Sanità - 23 dicembre 2025, 13:35

In Barriera apre l'Ospedale di Comunità, primo in Piemonte. E arrivano nuove assunzioni [VIDEO]

Nel 2026 ne sorgeranno altri 29 in tutta la Regione. Si rivolgono a pazienti che necessitano di cure temporanee o dimesse. Riboldi: “Così evitiamo ricoveri impropri e sosteniamo i pazienti nel rientro a casa"

In Barriera apre l'Ospedale di Comunità, il primo in Piemonte

In Barriera apre l'Ospedale di Comunità, il primo in Piemonte

Una nuova sanità di prossimità prende forma in via Botticelli 130, in una zona periferica della città spesso segnata da insicurezza e marginalità. Questa mattina sono stati inaugurati tre nuovi servizi fondamentali dell’ASL Città di Torino: la Casa della Comunità, l’Ospedale di Comunità e la Centrale Operativa Territoriale (COT) Cure Domiciliari.

Primo Ospedale di Comunità

La novità riguarda soprattutto l’Ospedale di Comunità: si tratta del primo centro di questo tipo a essere inaugurato in Piemonte sullo scadere del 2025 e all’indomani dell’approvazione del piano socio-sanitario, uno dei totem sanitari del Cirio bis.

"Ma il vero cambio di passo lo vedremo nel 2026 - conferma l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi - quando apriremo altre 29 strutture simili: arriveremo così a 30 Ospedali di Comunità (di cui nove solo a Torino ndr), un traguardo importante che garantirà una rete più capillare di assistenza”.

700 nuove assunzioni

Ma, come conferma l’uomo alla guida delle politiche sanitarie piemontesi il personale già esistente non sarà dirottato qui, ma verranno attivate 700 assunzioni sui nuovi presidi assistenziali. 

Come saranno composte

Composte da venti posti letto si rivolgono a pazienti cronici che necessitano di cure temporanee o a persone dimesse da ospedali per acuti che non possono ancora rientrare al domicilio. L’assistenza è garantita da medici, infermieri e operatori socio-sanitari attivi h24. L’obiettivo è ridurre ricoveri inappropriati e accessi impropri al Pronto soccorso. Per la struttura sono stati investiti 1.179.000 euro e 150.000 per apparecchiature e arredi. Tutti con fondi Pnrr. La struttura di Barriera di Milano entrerà in funzione dopo le Feste.

“Saranno fondamentali - sostiene l’assessore - per gestire meglio le fasi post-ospedaliere, come la convalescenza, evitando ricoveri impropri e sostenendo i pazienti nel rientro a casa. La sanità territoriale è il punto nodale della riforma del nostro sistema sanitario. Accanto ai grandi ospedali, centri di alta intensità e specializzazione, dove si affrontano patologie complesse anche a distanza dal proprio domicilio, esiste una rete di strutture di prossimità, vicine ai cittadini, ai quartieri, alle comunità”.

"Questa non è solo una nuova apertura - ha poi aggiunto Valerio Lomanto, presidente della Circoscrizione 6 - ma un presidio fondamentale in un’area spesso problematica, che finisce spesso alla ribalta per questioni legate alla sicurezza. Da queste strutture passeranno persone fragili, che hanno bisogno di cure, ascolto e vicinanza. Ogni presenza pubblica è preziosa, ma in quest’area della città lo è ancora di più”.

Al taglio del nastro presente Carlo Picco direttore dell’Asl Città di Torino, Cosimo Politano direttore del distretto Nord Est e i rappresentanti del sociale in Regione e in Città Maurizio Marrone e Jacopo Rosatelli.

Cot, un primo bilancio

Per quanto riguarda la COT di via Botticelli, attiva dal 1° aprile 2024, la Centrale Operativa Cure Domiciliari ha gestito 3.142 richieste infermieristiche e 3.292 attivazioni multiprofessionali, tra cui 1.062 di assistenza domiciliare integrata, 943 palliative e 1.287 fisiatriche. Inoltre, ha coordinato 1.250 progetti di lungassistenza per anziani non autosufficienti. La spesa complessiva è stata di 150.000 euro, 50.000 per arredi e attrezzature (tutto PNRR).

Case di comunità e AFT

Nella stessa struttura è presente la Casa della Comunità che intende diventare punto di riferimento per cittadini con differenti bisogni sanitari e sociosanitari, offrendo accoglienza, percorsi integrati e presa in carico condivisa. 

Attualmente ospita attività di cure domiciliari, assistenza specialistica (geriatria, ECG, cardiologia, spirometria semplice) e servizio di prenotazione. A breve verranno attivati anche un ambulatorio infermieristico e un centro prelievi. Il costo dell’intervento è di 938.000 euro, finanziati dal PNRR, con 10.000 euro per arredi e apparecchiature con fondi sanitari regionali.

Le Case di Comunità, come spiegato, rispondono in qualche modo alle esigenze delle nuove AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali), reti di medici di base che collaborano per offrire assistenza continua e coordinata con un orario più ampio, dalle 8 alle 20. Le AFT in Piemonte saranno 178 e nei prossimi mesi, come sostenuto da Riboldi, partirà una massiccia campagna di comunicazione per spiegare ai cittadini come saranno strutturate.

Daniele Caponnetto

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