Ultim'ora - 29 dicembre 2025, 16:19

Taiwan, nuovi giochi di guerra dalla Cina: "Simuliamo il blocco dei porti"

Taiwan, nuovi giochi di guerra dalla Cina: "Simuliamo il blocco dei porti"

(Adnkronos) - Sale ancora la tensione, sempre costante, nello Stretto di Taiwan. La Cina ha annunciato l'avvio di manovre militari che simulano anche il blocco di porti dell'isola, di fatto indipendente, che rivendica la sua democrazia, ma per la quale Pechino insiste sulla "riunificazione" senza escludere l'uso della forza. L'esercito cinese "impiega" per le esercitazioni - 'Missione Giustizia 2025', il nome scelto dal Dragone - "cacciatorpedinieri, fregate, caccia, bombardieri e droni". I militari della Repubblica Popolare hanno confermato "attività a fuoco contro obiettivi in mare", parlando di "monito severo per forze separatiste per l' 'indipendenza di Taiwan' e interferenze esterne".  

 

"Il comando del Teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione dispiega unità di esercito, Marina, Aeronautica e forze missilistiche per effettuare esercitazioni nello Stretto di Taiwan e in aree a nord, a sudovest, a sudest e a est dell'isola", come ha comunicato stamani il portavoce del Comando, Shi Yi. Ha parlato di manovre incentrate anche sul "blocco di porti e zone" considerati strategici e di "imbarcazioni e velivoli" che dovrebbero "avvicinarsi all'isola di Taiwan a distanza molto ravvicinata, in arrivo da diverse direzioni". Annunciate, inoltre, a partire dalle 8 di domani e fino alle 18 ora locale, "importanti esercitazioni militari" in mare e nello spazio aereo, per le quali i militari cinesi - di un esercito in 'subbuglio' con tanti comandanti e generali rimossi dall'incarico negli ultimi anni - hanno diffuso le coordinate e durante le quali sono previste "attività a fuoco" in particolare in cinque aree. Taiwan ha comunicato che ci saranno ripercussioni e ritardi nei collegamenti aerei. 

Solo da pochi giorni alla guida del Comando del Teatro orientale, responsabile per l'area intorno a Taiwan, c'è il generale Yang Zhibin, che ha preso il posto del predecessore, silurato a ottobre. Gli analisti, evidenzia la Cnn, ritengono che sulla base di quanto comunicato dai militari cinesi queste manovre potrebbero essere più esplicitamente volte a tradurre nella pratica operazioni per negare l'accesso militare all'aerea a forze straniere. "L'esercito popolare di liberazione punta a impedire l'intervento di forze militari straniere in conflitti intorno a Taiwan - ha spiegato alla rete americana Chieh Chung dell'Institute for National Defense and Security Research di Taiwan -. Pechino è molto esplicita sull'obiettivo di queste manovre". Negli ultimi anni le esercitazioni militari cinesi intorno all'isola sono diventate più complesse, con una portata sempre maggiore e secondo gli osservatori, che evidenziano la crescente 'attenzione' per la simulazione di forme di assedio, suggeriscono che la Cina potrebbe cercare di 'confondere' il limite tra manovre e attività in preparazione di un attacco. Per la propaganda è stato pubblicato un manifesto che ritrae due grandi scudi con la Grande Muraglia al largo delle coste nordorientale e sudorientale dell'isola. 

 

E' da est che probabilmente arriverebbe il potenziale sostegno a Taiwan da parte di Usa e alleati in caso di attacco, evidenzia il New York Times, sottolineando come si tratti delle prime grandi esercitazioni da aprile, che sembrano volte a mostrare le crescenti capacità della Cina di accerchiare Taiwan. 

La presidenza dell'isola ha denunciato quella che considera una "provocazione unilaterale" da parte del gigante asiatico. Taiwan, con 23 milioni di abitanti, ha accusato Pechino di "intimidazioni" e ha fatto sapere di aver rilevato nei pressi del suo territorio 89 missioni di velivoli militari cinesi e la presenza di 28 navi da guerra e unità della Guardia costiera cinese. Il ministero della Difesa di Taiwan ha anche reso noto di aver rilevato uno schieramento di navi d'assalto anfibio cinesi nel Pacifico occidentale e ha confermato che "in risposta" all'attività dei militari cinesi le Forze Armate di Taipei hanno "effettuato esercitazioni di risposta rapida". 

"I tentativi delle forze esterne di 'sfruttare Taiwan per contenere la Cina' e armare Taiwan non faranno altro che alimentare l'arroganza delle forze separatiste per l' 'indipendenza di Taiwan' e spingere lo Stretto di Taiwan in una situazione pericolosa", ha detto stamani il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Lin Jian. La Repubblica Popolare insiste su "tutela della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale".  

Le manovre sono state avviate dopo che nei giorni scorsi gli Usa hanno annunciato la possibile vendita di armi a Taiwan per circa 11 miliardi di dollari. Pechino, che non manca mai di mostrare le sue ire in queste circostanze, ha 'risposto' con sanzioni contro 20 aziende americane nel settore della difesa e dieci dirigenti.  

Gli Stati Uniti considerano il governo di Pechino come l'unico legittimo, ma mantengono anche rapporti - non ufficiali, in nome dell' "ambiguità strategica" - con Taipei, che ha una manciata di alleati nel mondo e vede da sempre negli Usa il suo principale sostenitore. 

 

Le esercitazioni arrivano anche dopo lo scontro diplomatico tra Pechino e Tokyo, innescato da dichiarazioni della premier giapponese, Sanae Takaichi, considerata un falco, che a novembre ha lasciato intendere che il Paese del Sol Levante potrebbe intervenire a livello militare in caso di attacco contro Taiwan, isola in un crocevia strategico per le rotte commerciali. 

 

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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