Le ordinanze sono arrivate in alcuni casi già prima del Natale. Da Beinasco a Moncalieri, da Nichelino a Trofarello, i Comuni della cintura sud di Torino dicono no ai botti di Capodanno, vietando fuochi d'artificio e petardi. Una misura fatta per rispetto delle persone anziane e degli animali, perché si può fare festa senza lasciarsi andare ad inutili eccessi, tutelando la sicurezza dei cittadini e prevenendo il rischio di incidenti, che durante le festività di fine anno causano infortuni anche gravi.
Verzola: "E' ora di dire basta"

"Nonostante divieti e ordinanze, esiste oggi un baratro culturale che considera l’esplosione dei botti una tradizione accettabile ed esorcizzante per festeggiare ormai qualsiasi cosa. È una dinamica radicata, alimentata dalla libera vendita su scala nazionale e dalla facilità di acquisto, che rende questi comportamenti frequenti, imprevedibili e difficili da perseguire per qualsiasi Comune", ha sottolineato l'assessore nichelinese Fiodor Verzola. "Quello che noi possiamo e dobbiamo fare ogni anno, è lavorare sulla responsabilità e sul buon senso. Con i cani, per esempio, esistono percorsi di abituazione ai rumori che vanno costruiti nel tempo, non all’ultimo minuto. È fondamentale organizzare le passeggiate evitando le ore a rischio, scegliere luoghi più tranquilli, non lasciare mai i cani soli all’esterno o in giardino durante la notte di Capodanno. Per i gatti, che non possono essere “abituati” ai botti, la tutela passa ancora di più dalla protezione degli ambienti domestici e dalla riduzione delle fonti di stress".
Verzola ricorda poi l'importanza di lavorare in prospettiva, investendo ogni anno su progetti strutturati nelle scuole. "Percorsi che parlano di consapevolezza, responsabilità e conseguenze dei nostri gesti. Percorsi che oggi, dati alla mano, ci vedono come unico comune in Italia, a portarli avanti in modo continuativo e strutturale. Ed è proprio per questo che vanno sostenuti, non lasciati soli. Se tutto questo riuscirà a far riflettere una sola persona in più, sarà già un risultato. Noi continueremo a fare la nostra parte, perché il cambiamento culturale è l’unica strada per far sì che il buon senso torni ad essere la regola e non l’eccezione".
L'ordinanza del sindaco di Trofarello
Anche Trofarello dice no ai botti di Capodanno. Con un’ordinanza firmata dal sindaco Stefano Napoletano, il Comune ha disposto il divieto assoluto di accensione e lancio di fuochi d’artificio, petardi, mortaretti e razzi su tutto il centro urbano nei giorni 31 dicembre 2025 e 1° gennaio 2026. Negli anni precedenti, l’uso incontrollato dei botti nel centro abitato ha provocato danneggiamenti a beni pubblici e privati e numerose lamentele da parte dei residenti. Per questo l’amministrazione comunale ha deciso di intervenire nuovamente con una misura restrittiva.
Il divieto riguarda sia i luoghi pubblici sia quelli privati, qualora l’utilizzo di artifici pirotecnici possa avere ricadute su spazi pubblici o su proprietà altrui. Particolare attenzione è rivolta anche ai gestori di locali pubblici, che dovranno informare gli avventori e impedire qualsiasi utilizzo di materiale pirotecnico nelle aree di propria pertinenza.
Cosa rischiano i trasgressori
Chi non rispetterà l’ordinanza rischia una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro, salvo che il fatto non costituisca reato penale. Le Forze dell’Ordine saranno incaricate di vigilare sul rispetto delle disposizioni. "E’ una tutela per i soggetti fragili, per gli animali da compagnia e per le strutture RSA presenti sul territorio. Costituisce un appiglio per le Forze dell’Ordine di intervenire anche se il rispetto del divieto sarà difficile da far rispettare. E’ un segnale che ci sentiamo di dare anche quest’anno", ha spiegato il sindaco Napoletano.
Ordinanze analoghe a quella firmata a Trofarello, sono state emanate dal sindaco di Beinasco Daniel Cannati e da quello di Moncalieri Paolo Montagna: "spesso i comportamenti lesivi sono frutto di non consapevolezza. E' ora di festeggiare senza fare del male a nessuno".





