Cronaca - 31 dicembre 2025, 18:17

A Torino, il Ministero della Giustizia condannato a rimborsare sindacati di polizia penitenziaria

L’OSAPP: “Costretti al Tribunale dall’ostruzionismo del Provveditore. Noi ci mettiamo sempre la faccia”

A Torino, il Ministero della Giustizia condannato a rimborsare sindacati di polizia penitenziaria

Il Tribunale di Torino  ha condannato il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria al pagamento delle spese di lite, riconoscendone la soccombenza virtuale.

A segnalarlo è l'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (OSAPP). 

Il giudizio, promosso con un unico ricorso unitario da più Organizzazioni Sindacali del Corpo di Polizia Penitenziaria, tutte rappresentate e difese dall’Avv. Maria Immacolata Amoroso, è stato reso necessario dalla condotta antisindacale del Provveditore Regionale, che ha adottato un decreto di riorganizzazione del lavoro in violazione delle procedure di contrattazione decentrata, persistendo nell’illegittimità nonostante ripetute e formali intimazioni a revocarlo.

Nel corso del procedimento, su impulso del Giudice, è stata attivata la procedura di mediazione dinanzi alla Commissione paritetica ex art. 29 del D.P.R. n. 164/2002, la quale – nell’ambito di tale mediazione giudizialmente disposta – ha accertato la non correttezza della procedura seguita dal Provveditore, chiarendo che il decreto non poteva disciplinare unilateralmente materie riservate alla contrattazione decentrata.

Solo a seguito di tale pronuncia, e quando il ricorso ex art. 28 era ormai stato proposto, il Provveditore ha proceduto all’annullamento del decreto illegittimo. Il Tribunale ha pertanto dichiarato cessata la materia del contendere, ma ha condannato l’Amministrazione alle spese, riconoscendo che l’annullamento tardivo non elide la responsabilità per la condotta antisindacale posta in essere, che avrebbe condotto all’accoglimento del ricorso nel merito.

Si tratta di un passaggio di estrema rilevanza: le Organizzazioni Sindacali sono state costrette ad adire il Tribunale per vedere rispettate regole elementari di legalità e di corrette relazioni sindacali, a causa di un atteggiamento ostruzionistico e autoritativo del Provveditore, che ha ignorato deliberatamente il confronto sindacale.

"L’OSAPP rivendica con forza questa iniziativa: quando i diritti vengono calpestati, l’OSAPP non si nasconde e ci mette sempre la faccia, anche assumendosi la responsabilità di intraprendere azioni giudiziarie complesse e incisive, nell’interesse esclusivo del personale di Polizia Penitenziaria.

È politicamente e istituzionalmente grave che un’Amministrazione chiamata a garantire il rispetto delle regole costringa le OO.SS. a ricorrere allo strumento più incisivo di tutela sindacale previsto dall’ordinamento, a causa di condotte illegittime reiterate e consapevoli.

L’OSAPP chiede all’Amministrazione centrale di intervenire con decisione affinché simili prassi non si ripetano, venga ristabilito il rispetto della contrattazione decentrata e sia garantita una reale leale collaborazione con le rappresentanze sindacali.

In mancanza di un cambio di rotta, l’OSAPP continuerà a promuovere ogni iniziativa sindacale e giudiziaria necessaria, senza arretrare di un passo nella difesa della legalità e della dignità professionale del personale di Polizia Penitenziaria".

comunicato stampa

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