Quasi il 50% dei bar e ristoranti di Torino rischia di dover togliere il déhors, o perché non è in regola o non si può permettere economicamente di adeguarlo ai "diktat" della giunta Appendino.
A lanciare l'allarme Confesercenti Torino, che questo pomeriggio ha organizzato un'assemblea coi gestori dei locali torinesi in corso Principe Eugenio 7, e annuncia la protesta. L'appuntamento è fissato lunedì 18 marzo alle 19 davanti al Comune di Torino, dove è prevista in contemporanea la manifestazione dei No Ztl. L'obiettivo è riempire la piazza e spingere la giunta Appendino a ritirare entrambi i provvedimenti.
I bar, ristoranti e pizzerie con déhors a Torino sono circa 2.500. "Il nuovo regolamento - spiega Fulvio Griffa, presidente del coordinamento delle associazioni di via del centro - prevede che possano esistere solo due tipologie di struttura esterna: quella "estiva" con tavolini, sedie e ombrelloni e i padiglioni strutturati, che dovranno avere un'altezza di 2 metri e 70 e saranno soggetti a permessi di costruzione". Questi ultimi non sono ammessi nel centro, ad eccezione di piazza 4 Marzo, Solferino, Paleocapa, Lagrange e Emanuele Filiberto, dove potranno essere realizzati previo parere positivo della Soprintendenza.
"140 déhors allestiti nella zona centrale - spiega Luca Amato, coordinatore Fiept Confesercenti - dovranno essere smantellati. In totale sono un migliaio quelli colpiti del nuovo regolamento, che dovranno spendere soldi per adeguarsi. Chi li ha - continua - potrà farlo, ma molti rischiano di doverli smontare, licenziare personale o in alcuni casi estremi chiudere perché economicamente non riescono più a sostenersi".
È il caso del Flutz di via Bellezia 33, come spiega il proprietario Diego Billia. "Io - racconta - ho circa dieci posti all'interno e 25 in esterno. Se il regolamento passa e mi obbliga a togliere la struttura esterna sarò costretto ad abbassare le serrande". Da qui l'appello del Presidente di Confesercenti Torino e Provincia, Giancarlo Banchieri, lunedì 18 marzo a protestare davanti al Comune di Torino. "Dobbiamo esserci tutti - dice - per dare un segnale alla giunta".
"Non facciamoci mettere le mani in tasca - continua Banchieri - da una giunta, che ha come principio ideologico l'odio per i déhors".