Economia e lavoro - 23 luglio 2020, 17:07

Fallimento Ventures, l'amarezza dei sindacati: "Lo abbiamo detto più volte, il piano industriale non è mai partito. Ora garanzie per gli ammortizzatori sociali"

Fim, Fiom, Uilm e Uglm: "La decisione di oggi azzera quanto fatto finora e mette a repentaglio gli ammortizzatori sociali per i 400 lavoratori, che avrebbero dovuto proseguire fino all’autunno. Adesso il Mise ci convochi"

Fallimento Ventures, l'amarezza dei sindacati: "Lo abbiamo detto più volte, il piano industriale non è mai partito. Ora garanzie per gli ammortizzatori sociali"

Un finale triste, forse già scritto. Ma quel che lascia maggiore amarezza in bocca ai sindacati metalmeccanici è che l'allarme Ventures risuonava ormai da tempo - da mesi - nei cieli della Torino operaia. Inascoltato, fino a quando la magistratura non ha deciso di vederci chiaro su un'industrializzazione a Riva di Chieri che poteva godere di una cospicua somma lasciata da Whirlpool, ma che non mostrava passi in avanti. 

"Come denunciato in più occasioni dalle organizzazioni sindacali, il piano industriale di Ventures non è mai stato avviato - dicono Fim, Fiom, Uilm e Uglm -. L’azienda avrebbe dovuto produrre robot per la pulizia di pannelli solari, bici elettriche, distributori di bevande e giocattoli. Nessuno di questi prodotti ha mai visto la luce, né alcuna linea produttiva è stata installata nello stabilimento". E aggiungono: "Si conclude così la vicenda iniziata a marzo 2018 con il via libera del ministero dello Sviluppo economico al progetto di Ventures, newco italo-israeliana creata per rilevare lo stabilimento dismesso da Embraco, azienda all’epoca del gruppo Whirlpool che aveva deciso di delocalizzare la produzione".

La sentenza del tribunale di Torino è arrivata al termine dell'indagine della Procura di Torino e della Guardia di Finanza. E "azzera quanto fatto finora e mette a repentaglio gli ammortizzatori sociali per i 400 lavoratori, che avrebbero dovuto proseguire fino all’autunno. Le organizzazioni sindacali ricordano l'impegno e il senso di responsabilità dimostrati dai lavoratori in questi lunghi anni di incertezza, che hanno trasformato una vicenda locale in un “caso” europeo, e ribadiscono che i loro sforzi non possono essere vanificati". La richiesta, ora, è di un incontro urgente al Mise, "per trovare un percorso in grado di salvaguardare tutti i lavoratori".

"Si tratta di una decisione purtroppo attesa, perché da mesi era evidente che il piano industriale della Ventures ex Embraco non sarebbe mai decollato - dicono Luigi Paone, segretario della Uilm di Torino e Vito Benevento, della segreteria provinciale Uilm -. È il capolinea di una reindustrializzazione partita con molte aspettative e finita nel peggiore dei modi. La preoccupazione maggiore ora è rivolta agli ammortizzatori sociali per i lavoratori, che oltre al danno del fallimento potrebbero subire anche la beffa di restare senza cassa integrazione. È urgente che il Mise convochi al più presto un tavolo per trovare una soluzione per le 400 famiglie coinvolte”.

“Con la sentenza di fallimento i lavoratori si ritrovano senza nemmeno gli ammortizzatori sociali, chiediamo alla curatela di attivarsi da subito per non lasciare i lavoratori senza sostegno al reddito - aggiungono Edi Lazzi, segretario della Fiom di Torino e Ugo Bolognesi, responsabile Ventures per la Fiom -. Chiediamo che tutte le Istituzioni, a partire dal ministro Patuanelli, di attivarsi immediatamente, bisogna mettere risorse pubbliche a disposizione per trovare imprese disposte a fare un'offerta di reindustrializzazione senza escludere che lo stesso governo possa entrare con una quota nel capitale della società”.

“Pur rispettando le prerogative della magistratura, riteniamo che la scelta sul fallimento sia un ulteriore problema per i lavoratori - sottolineano Davide Provenzano, segretario della Fim di Torino e Arcangelo Montemarano, responsabile Ventures per la Fim -. Gli ammortizzatori sociali rischiano di saltare e con il divieto di licenziamento in atto sarà ancora più complicato gestire il reddito dei dipendenti Ventures”.

E conclude il responsabile territoriale della Uglm di Torino, Roberto Brognano: “La decisione preoccupa fortemente, non solo per le conseguenze economiche, ma soprattutto psicologiche dei lavoratori. Ora attendiamo concrete e reali soluzioni affinché tutti i lavoratori possano riottenere dignità e lavoro. A malincuore questa vicenda rappresenta il “fantasma” che si abbatte nel mondo del lavoro quando una multinazionale decide di delocalizzare le attività produttive senza scrupoli”.

Intanto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha fatto sapere che presto contatterà "il curatore fallimentare per confrontarci e accelerare il più possibile una richiesta di Cassa integrazione per cessazione, che consentirebbe ai più di 400 lavoratori della Ventures, di poter contare su una tutela reddituale. Allo stesso tempo, la Regione metterà a disposizione tutti gli i suoi strumenti per sostenere i lavoratori. Come un’accurata analisi delle competenze, orientamento e formazione. Il tutto finalizzato ad un rapido reinserimento nel mondo del lavoro". "La nostra priorità - prosegue - è, come sempre, la tutela dei lavoratori e delle loro famiglie, che devono essere messi nelle condizioni di vivere dignitosamente. La Regione continuerà a fare la sua parte fino in fondo, facendo tutto il possibile per giungere alla migliore soluzione possibile della vicenda".

E la sindaca di Torino e della Città metropolitana, Chiara Appendino, ha aggiunto: "Esprimo ai lavoratori la mia vicinanza. Sarà mia cura sensibilizzare il MISE affinché convochi un incontro urgente con tutte le parti coinvolte".

Massimiliano Sciullo

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