“Una collaborazione tra sedici spazi distribuiti in tutta la città non può che avere ricadute positive, durature nel tempo. Confidiamo in un dialogo stabile con l’amministrazione per far crescere i territori dove operiamo, come maglie indispensabili di un unico tessuto”. Così Luca Spadon, presidente di Off Topic, a pochi giorni di distanza d’allargamento di Dire Fare Baciare, la Rete dei Centri di Protagonismo Giovanile di Torino, cuore del protocollo d’intesa approvato dalla giunta comunale su proposta dell’assessore Marco Giusta. L’obiettivo a lungo termine dell'accordo è di favorire lo sviluppo delle politiche giovanili quali agenti di cambiamento e innovazione sociale ed economica.
Off Topic, progetto di Torino Youth Centre, rinsalda così i legami e le affinità con gli altri cpg da anni impegnati in una crescita culturale e sociale che coinvolga le fasce più giovani della popolazione.
Co-working, residenza artistica (grazie anche all’inserimento di Cubo Teatro in Fertili Terreni Teatro, che coinvolge anche Tedacà, Acti Teatri Indipendenti e Il Mulino di Amleto), palco per musica live e spettacoli, sede di attività formative, bistrò, “Off Topic si impegna, come gli altri, a mettere a disposizione gli spazi per tutti i progetti rivolti prioritariamente ai giovani - sottolinea Spadon -. Crediamo in uno sviluppo di comunità che passi attraverso l’informazione e la sensibilizzazione su certi temi, come il diritto allo studio e al lavoro. Siamo un hub polifunzionale ma anche policentrico, capace di operare con la stessa energia in ambiti diversi, dalla cultura all’attivismo sociale. Tante nostre produzioni sono portate avanti da under 35. Questo dimostra come negli ultimi 10-15 anni sia mutato profondamente il modo di approcciarsi ai giovani. Adesso il loro coinvolgimento in attività per il territorio è visto come elemento accelerativo, di crescita creativa e innovazione sociale e digitale”.
Attraverso il protocollo d’intesa, la Città ha deciso di sostenere lo sviluppo di Dire Fare Baciare anche investendo nella figura di un progettista che si occupi delle attività di partecipazione a bandi europei, nazionali e regionali, oltre che di fundraising. “L’impiego di risorse per i cpg è essenziale - commenta ancora Spadon -. Il percorso portato avanti dalle Case del Quartiere negli ultimi anni, che ha dato i suoi frutti specialmente l’anno scorso, con le iniziative solidali durante la pandemia, ora può essere applicato anche a realtà come la nostra, arrivando a un riconoscimento nazionale di questa nuova rete”.
Nel frattempo si guarda alla ripartenza, confidando nell’estate. “La nostra speranza - conclude Spadon - è che si riesca da giugno a riaprire il cortile e tornare a incontrare le persone, far sì che questo luogo sia vissuto esattamente come prima. La stagione estiva sarà il trampolino di lancio per nuovi contenuti, ma la vera sfida si presenterà a ottobre-novembre, quando si tratterà di immaginare in che modo i centri di protagonismo giovanile possano vivere in una fase post pandemica. Vogliamo concentrarci sulla ricostruzione di legami e tessuti sociali, per far sentire di nuovo a casa le persone”.