Quando si parla di persone disabili il comune sentire oscilla tra un naturale istinto di protezione e sostegno per cercare di affrontare meglio le difficoltà, ma anche un lieve imbarazzo dovuto alla scarsa conoscenza di cosa significhi essere diversamente abili. Pur tuttavia sentirci orgogliosi per i successi paralimpici dei nostri atleti conterranei.
Il Disability Film Festival ha l’obiettivo di riuscire a diffondere e coltivare una consapevolezza e una comprensione della disabilità non concentrandosi sugli aspetti patologici, ma facendo capire quali siano le tante sfaccettature di un modo di essere. Un cambio di prospettiva fondamentale per evitare i pietismi, andando a rappresentare la realtà quotidiana nei suoi lati positivi e negativi.
Gli strumenti scelti dal Disability Film Festival sono le proiezioni cinematografiche, gli incontri, i dibattiti pubblici, le performance musicali e la letteratura; il tutto verrà accompagnato da testimonianze di chi vive la condizione, in maniera diretta o indiretta, a dimostrare empiricamente in cosa consiste vivere le esperienze di vita nonostante deficit non sempre superabili con poche pillole o una sedia a rotelle.
L’arte audiovisiva, veicolata anche via social media e le campagne pubblicitarie, sta contribuendo in maniera sempre più massiccia ad attirare l’attenzione sulla “categoria”. La visibilità e l’impatto comunicativo dato dai video di e sulle persone con disabilità oggi viene sfruttato molto spesso in Europa, a favore di quel 20% di cittadini comunitari che presentano qualche forma di handicap.
L’accessibilità in termini di risorse e competenze necessarie per produrre registrazioni brevi e documentari sta facendo proliferare il movimento in Europa. “Sono svariati gli influencers e i registi di corti che usano dispositivi mobili e macchine fotografiche digitali per le riprese in 8K - afferma l’esperto di elettronica Aaron De Jong per Adviesjagers - Lavori proposti al Bosifest di Belgrado e all’olandese International Organization on Arts and Disability, nel Paese in cui già nel 1987 si producevano docufilm in 35 mm come “Ombre nella mente” sui disturbi cognitivi”.
Sono solo alcuni degli esempi di manifestazioni che fanno conoscere, come il Disability Film Festival di Torino, le disabilità come modo di essere, con l’aiuto di opere che pongono in rilievo i risvolti pratici ed emozionali della cosiddetta diversità nel quotidiano.
L’evento è organizzato dall’Associazione Volonwrite e si svolgerà dal 17 al 19 settembre 2021 presso Via Baltea 3 – Laboratori di Barriera a Torino, la sede ideale per lo sviluppo di autoproduzioni e l’incontro delle più eterogenee realtà impegnate a valorizzare ogni tipo di realtà urbana e individuale. Contribuiscono all’organizzazione il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Regione Piemonte Direzione Sanità e Welfare – Settore Politiche per i bambini, le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale, e VolTo – Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Torino. La rassegna ha inoltre ricevuto il patrocinio della Città di Torino, della Circoscrizione 6 e del Comitato Regionale Paralimpico.