Non è solo un tema di polemica politica: la ricerca di "volontari" da parte del Comune in vista dell'Eurovision va a solleticare anche qualche sopracciglio del mondo del commercio e dei servizi.
Torino 2006 e la lezione alla città
In particolare, a far sentire la propria voce sono i rappresentanti di Assoturismo-Confesercenti che, sulla scorta dell'esperienza dei Giochi Invernali del 2006, chiedono che la ricerca di persone in grado di dare una mano gratuitamente non finisca per erodere fette di mercato alle professioni. “Come successe per Torino 2006 – dice Fulvio Griffa, presidente di Assoturismo-Confeserecenti – i volontari sono un valore aggiunto, non solo da un punto di vista operativo, ma anche dal punto di vista del coinvolgimento della città". Detto questo, per Griffa c'è anche un "però": “Tuttavia, tra gli impegni a supporto richiesti non riteniamo possano esserci le funzioni che vengono svolte da professionisti abilitati, che hanno svolto un percorso professionalizzante e possiedono i requisiti di legge, come ad esempio le guide turistiche, gli accompagnatori turistici o gli operatori del noleggio con conducente (Ncc)".
Definire i "confini" delle attività dei volontari
"In occasione di un evento di questa importanza - conclude il presidente di Assoturismo - vanno accresciute le possibilità e le occasioni di lavoro per le categorie già particolarmente colpite della pandemia. Pensiamo perciò che sarebbe corretto rivedere le funzioni operative richieste ai volontari: limitare il loro campo di azione significa non solo tutelare il lavoro di molti operatori, ma anche garantire alla clientela sicurezza e servizi professionali. Assoturismo è pronta a un confronto su queste tematiche”.