Economia e lavoro - 15 febbraio 2022, 07:00

Torino Virtuale, il Museo Egizio e tutti gli altri siti storici aperti alla VR

I progressi della tecnologia hanno rivoluzionato anche il comparto del turismo e dell'accoglienza.

Torino Virtuale, il Museo Egizio e tutti gli altri siti storici aperti alla VR

I progressi della tecnologia hanno rivoluzionato anche il comparto del turismo e dell’accoglienza. La filiera museale si è convertita quasi interamente al digitale nel corso del 2020 mentre lo scorso anno ha rappresentato il definitivo passaggio alla Realtà Virtuale (RV).

Tra i trend di maggior successo con cui avremo a che fare in questo 2022 c'è senza dubbio quello legato alla definitiva affermazione della Realtà Virtuale (ma anche Realtà Aumentata), tecnologia già ampiamente sperimentata (con successo) nel campo dei videogiochi e gaming online grazie all'esperienza di alcune piattaforme di casino in Italia, autentiche precorritrici della rivoluzione del Web 3.0 (ovvero la rete internet di terza generazione).

Ma di cosa stiamo parlando? I musei moderni mirano a dare vita e forma plastica alle loro collezioni d’arte; la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata sono gli strumenti con cui è possibile arrivare a questo obiettivo, ovvero a offrire un’esperienza diversa, un’immersione a 360 gradi in una mostra. Sono già tantissimi i poli museali in tutto mondo che hanno già abbracciato queste nuove tecnologie. In poche parole, la realtà virtuale e gli strumenti ad essa connessi riescono a mettere l’utente/visitatore al centro dell’esperienza, assumendo varie forme. Nei musei e nei siti storici, la realtà virtuale viene utilizzata per creare tour interattivi, oltre a dare vita alle scene che stiamo guardando. Altresì, può essere d’aiuto ai curatori delle mostre a contestualizzare gli oggetti esposti, oppure a mostrare al pubblico la loro reale scala.

La città di Torino è sempre stata in prima linea nell’innovazione ed anche in questo settore non è stata da meno. Tra le decine di monumenti e siti storici e museali del capoluogo piemontese, quello che da anni ormai sta portando avanti una massiccia campagna di sensibilizzazione ai nuovi strumenti digitali per il pubblico è il Museo Egizio. Negli ultimi due anni, i curatori del più grande polo museale dedicato all’antico Egitto presente nell’Europa continentale hanno sperimentato diversi percorsi virtuali che hanno permesso l’accesso al museo a distanza a migliaia di visitatori. Grazie ad una serie di immagini ad alta risoluzione a 360 gradi, sono stati ricostruiti digitalmente i siti della tomba di Kha e del villaggio di Deir el-Medina, ovvero le due attrazioni principali del sito torinese. Ed è grazie alla Realtà Virtuale che il visitatore, anche se non presente fisicamente, negli ultimi due anni ha potuto vivere dall’interno le sale del Museo Egizio, apprezzando - tra l’altro - molti dei reperti rinvenuti dalla missione archeologica italiana in Egitto nel novecento grazie a sapienti ricostruzioni in modelli 3D e video. Sempre a Torino, Anche il Museo del Cinema ha sperimentato percorsi fruibili attraverso la Realtà Virtuale.

Per i musei, l’utilizzo e l’applicazione pratica delle tecnologie della Realtà Virtuale e Aumentata, come abbiamo visto, permette di dare vita a opere, scene e storie. Oltre al Museo Egizio di Torino, ci sono tantissimi altri siti in Italia che stanno sperimentando questa tecnologia innovativa. A Roma con il Colosseo o a Pompei con il Parco Archeologico, i visitatori di tutto il mondo possono viaggiare nel tempo (virtualmente) in quei luoghi, scoprendo usi e costumi dell’epoca.

La Realtà Virtuale dunque può migliorare l’esperienza di fruizione dei musei e dei siti storici, presentando informazioni e immagini in modo coinvolgente. Ma la tecnologia deve aggiungere qualcosa di nuovo o migliorare ciò che è già presente. Solo se utilizzata correttamente, la Realtà Virtuale può creare qualcosa di veramente memorabile e interessante.

A dimostrazione di ciò, alcuni ricercatori italiani e spagnoli hanno condotto un esperimento teso a misurare la risposta emotiva delle persone in un ambiente museale virtuale. In questo esperimento, metà dei partecipanti ha preso parte alla mostra di persona, mentre la restante parte ha potuto vedere una ricostruzione dettagliata della stessa attraverso un visore VR. Durante l’esperienza, i ricercatori hanno effettuato misurazioni elettroencefalografiche ed elettrocardiografiche, scoprendo che non c’era una grande differenza a livello sensoriale tra le modalità di visita al sito d’arte. Insomma, il futuro dei musei e dei siti storici e culturali è diretto sempre più verso la digitalizzazione e la fruizione virtuale dei beni materiali e immateriali.

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