Bagarre nell'ultimo Consiglio della Circoscrizione 8 sul destino dell'ex Dazio di piazza Bengasi.
A luglio 2022, l'edificio storico, meglio noto come Casa Gialla, è stato liberato dalle quinte che lo coprivano in occasione dei lavori sulla Metro, e ora attende gli interventi di bonifica ambientale dall'amianto del tetto e di ritinteggiatura della facciata, ma ancora non è chiaro quale sarà il suo impiego.
Il presidente Massimiliano Miano a inizio estate aveva proprio spiegato che "sull'ex Dazio di piazza Bengasi, abbiamo alcune suggestioni, proposte che condivideremo con il Consiglio ed il quartiere. Una fra tante: riconvertire l'edificio in biblioteca civica".
Per sistemare l'interno dell'edificio, tuttavia non ci sarebbero ancora i fondi. "Stiamo facendo dei ragionamento con la Città - aggiunge oggi - dobbiamo ancora visionarli per capire noi se acquisirli come patrimonio o meno, a fronte anche di un intervento importante da parte della Città nella ristrutturazione interna. Allo stato attuale è un edificio che va ristrutturato".
Amadeo e Tabasso (Torino Bellissima): "Lavori inutili, rischio vandalismo. Meglio demolirlo"
A tirare di nuovo in ballo l'ex Dazio sono stati i due consiglieri di Torino Bellissima Claudia Amadeo e Matteo Tabasso, i quali sostengono in sostanza che il gioco non varrebbe la candela. "Abbiamo fatto notare - spiegano i consiglieri - che è inutile e molto rischioso sistemarlo perché sarà facilmente preso finirà da writers e vandali".
E sul vincolo posto dalla Soprintendenza aggiungono: "Si tratta di un vincolo che viene messo in automatico agli edifici pubblici con più di 70 anni, ma può essere rimosso".
"Come opposizione - aggiunge Tabasso - credo che proveremo ad attivarci in tal senso e ne richiederemo la demolizione".
La storia dell'ex Dazio
La Casa Gialla venne realizzata nel 1921 con lo spostamento della barriera daziaria da piazza Carducci al quartiere del Lingotto. Dopo l’abolizione del Dazio nel 1930 è rimasto in piedi solo la struttura. Accantonata l'ipotesi di un abbattimento, l'edificio è stato dichiarato “bene storico” dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio.
Gli interventi di recupero
Il progetto di riqualificazione partito a metà del 2022 della struttura prevede dopo la rimozione dell’attuale copertura in cemento-amianto, il rifacimento e un intervento di recupero delle facciate. Dopo aver smantellato i ponteggi che al momento schermano l’ex Dazio, verrà montata una recinzione a protezione dell’area.





