Eventi - 29 ottobre 2022, 06:39

"Il barbiere di Siviglia" apre la stagione del Teatro Regio, che festeggia 50 anni dalla ricostruzione

Riapertura a gennaio per il teatro lirico cittadino, con un cartellone in versione ridotta. Riapre il piccolo Regio. Attenzione per i più giovani e le famiglie con bambini. Tra i titoli: Il Flauto Magico, Aida, Madama Butterfly

"Il barbiere di Siviglia" apre la stagione del Teatro Regio, che festeggia 50 anni dalla ricostruzione

Sarà "Il Barbiere di Siviglia" di Rossini ad aprire, il prossimo 24 gennaio, la nuova stagione del Regio in un'annata già di per sé storica: nel 2023 si celebrano infatti i 50 anni dalla ricostruzione del teatro. Ma non soltanto: il tempio cittadino della Lirica riaprirà dopo l'imponente ristrutturazione che ne ha limitato l'attività negli ultimi due anni (insieme alla pandemia), ma che ha portato in dono un palcoscenico completamente rinnovato, tra i più tecnologici d'Europa. Anche per questo, la stagione sarà concentrata tra gennaio e giugno, per poter poi riprendere, dalla stagione successiva, la cadenza classica autunno/estate.

I "passaggi" a una nuova epoca

Il cartellone è stato presentato ieri mattina dal sovrintendente Mathieu Jouvin e dal direttore artistico Sebastian F. Schwartz (che il 31 dicembre lascerà il posto a Cristiano Sandri, proveniente dal Teatro Regio di Parma). In programma un cartellone che affonda le radici nella tradizione italiana e guarda alle migliori produzioni europee, un ponte tra Torino e l'Europa. Non a caso, alla stagione è stato affidato il tema "Passaggi", per raccontare ciò che vedremo sul palco ma anche fuori.

In scena un nuovo allestimento di "La figlia del reggimento", due spettacoli per la prima volta a Torino, "Il barbiere di Siviglia" e "Il flauto magico", che provengono da Paesi dall'importante tradizione lirica come dalla Francia e la Germania; e due produzioni emblematiche dell'immenso repertorio del Regio quali "Aida" e "Madama Butterfly".

La riapertura del Piccolo Regio

"Questa stagione ci permette finalmente di portare a compimento alcuni progetti che ho pensato da tempo, ma che le difficoltà degli ultimi due anni mi avevano costretto a rimandare. Primo fra tutti, la restituzione al nostro pubblico della sala del Piccolo Regio Puccini, luogo deputato alla sperimentazione. Il secondo è il Regio Ensemble, un gruppo interdisciplinare di giovani artisti internazionali che proseguono a Torino la loro formazione e partecipano agli spettacoli", ha spiegato Sebastian Schwarz.

"Opera russa diretta da un ucraino? Un simbolo di pace"

"Questa stagione deve essere l'inizio di una nuova era per il teatro", ha invece affermato Mathieu Jouvin, sottolineando l'importanza della presenza, in cartellone, dell'opera concerto 'La sposa dello zar', russa ma diretta da un direttore ucraino "come simbolo di pace grazie alla cultura". "Abbiamo voglia di aprire il teatro di più ai giovani: tutti gli spettacoli avranno un'anteprima dedicata a 'under 30' a 10 euro con un concerto nel foyer con un gruppo di musica pop o jazz in relazione alla produzione della serata, con una carta di fedeltà per avere i prezzi più bassi per venire a teatro", ha sottolineato Jouvin.

 

Daniele Angi

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