Attualità - 12 dicembre 2022, 10:06

La pluralità dell'informazione? Ad Aurora si fa al bar grazie all'idea di due amici

Domenico Grossi, fotografo e autore della traversata Torino-Taranto in bici, e Gino Celestri, titolare del "Punto Caffè", abbineranno ai soliti 2 quotidiani un altro giornale a rotazione

Gino Celestri

Domenico Grossi e Gino Celestri abbineranno ai soliti 2 quotidiani un altro giornale a rotazione

Un giornale diverso al giorno, per 3 giorni alla settimana, da abbinare ai soliti 2 immancabili quotidiani (uno generalista e uno sportivo, ndr), il tutto con l'obiettivo di promuovere la pluralità dell'informazione: è questa l'idea venuta a un fotografo e a un barista di Aurora, che da oggi la proporranno “in via sperimentale” fino al 15 febbraio.

Pluralità dell'informazione ad Aurora

E così, sul bancone del “Punto Caffè” di corso Vercelli angolo via Pinerolo, ogni lunedì, martedì e mercoledì appariranno a rotazione alcune tra le testate giornalistiche più diffuse sul territorio nazionale e delle più diverse estrazioni. La mente dell'iniziativa è Domenico Grossi, fotografo professionista, protagonista nel 2020 della traversata Torino-Taranto in bici ribattezzata ToTa: “Frequentando assiduamente il bar - spiega – sono diventato amico con Gino Celestri, il titolare, e dopo averne parlato a lungo abbiamo concretizzato l'idea di offrire un'informazione plurale che andasse oltre le solite e immancabili testate. Il Punto Caffè è un luogo di ritrovo tra mille anime, dove si respira una bella atmosfera: in questo modo offriremo ai clienti ben 5 testate alla settimana anche grazie alla collaborazione della vicina edicola di piazza Crispi; i giornali, inoltre, verranno raccolti in un cestino in modo da lasciarli a disposizione anche nei giorni successivi”.

Un “ritorno” alla Torino operaia

Per una zona del quartiere Aurora dove un tempo batteva uno dei cuori pulsanti della Torino operaia, si tratta quasi di un ritorno a un passato dove la lettura dei giornali rappresentava un “obbligo” prima di entrare in fabbrica: “Il bar - commenta Gino Celestri – esiste sicuramente fin dai primi anni '70: io l'ho rilevato da mio fratello, che lo gestiva dal 2006, nel 2014, e da allora è diventato un'isola frequentata non solo dalla gente di passaggio ma anche da artisti o da chi vuole ascoltare buona musica, dove oltre alla caffetteria ci si può fermare per una pausa pranzo o per acquistare vino sfuso. In attesa di novità sul destino delle ex OGM, con l'iniziativa dei giornali vogliamo attirare un po' di curiosità: gli avventori generalmente pendono un po' da una parte e un po' dall'altra, spesso ci sono discussioni politiche ma cercheremo di coinvolgere altre persone; qualche anno fa ci avevamo provato con i libri di poesie e ci eravamo riusciti”.

Marco Berton

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