Attualità - 16 dicembre 2022, 18:52

Ex Scalo Vallino, prosegue (tra dubbi e perplessità) la petizione dei residenti

Molti i punti che ancora non convincono sul Piano Esecutivo, soprattutto su impatto ambientale, commerciale e sulla viabilità. Buffa: “Faremo il punto sulla raccolta firme a metà gennaio”

scalo vallino

Ex Scalo Vallino, prosegue (tra dubbi e perplessità) la petizione dei residenti

Il futuro dell’ex Scalo Vallino sembra già definito, ma non tutti sembrano essere d’accordo. Dubbi e perplessità sorgono soprattutto tra i residenti in particolare sul fronte dell’impatto ambientale, ma anche dal punto di vista commerciale e dell'aumento del traffico. 

Presentata una petizione

A tal proposito è stata presentata una petizione per fare chiarezza sul piano esecutivo dello Scalo Vallino è stata presentata a inizio dicembre, proprio poco dopo l’approvazione da parte della Giunta comunale dello Studio Unitario d’Ambito “13.2/A Nizza” e del Piano Esecutivo Convenzionato sull'area di circa 32mila metri quadri nel cuore di San Salvario.

Le richieste

I firmatari della petizione chiedono di rivedere il piano esecutivo perché ritengono che “provochi molte criticità nella zona con grave impatto sui residenti e zone limitrofe”. 

Nello specifico si riporta l’attenzione sull’aumento del traffico sulla viabilità circostante, già piuttosto critica. “Sono previsti più di 550 parcheggi, questo comporterà il movimento di oltre 500 macchine, senza considerare il traffico legato al supermercato di media grandezza previsto dal piano”.

Poche le aree verdi

A preoccupare è anche la scarsità di aree verdi che dovrebbero sorgere all’interno dell’ex scalo. “Sono necessarie per contrastare l’isola di calore provocata dalla nuova concentrazione edilizia” scrivono i firmatari della petizione che chiedono inoltre di rivedere la posizione del parcheggio e di riportarlo nel sottosuolo, in modo da trasferire buona parte della cubatura su corso Sommelier e “ridurre così l’altezza degli edifici per renderli meno impattanti dal punto di vista visivo”.

Un intervento quello sull’area che avrebbe certo conseguenze anche per il piccolo commercio locale. Per questo tra le richieste è quello di “riconsiderare l’impatto della nuova zona commerciale sul tessuto esistente”, secondo i residenti “già ben servito”. 

All'interno dell'ex sito logistico - delimitato a nord da corso Sommelier, ad est da via Nizza, a sud da via Argentero e a ovest dalle sedi ferroviarie - a maggio ha già aperto il secondo edificio del centro interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari dell’università di Torino. Anche su questo fronte però i residenti chiedono maggiore chiarezza  e di “prevedere interventi compensativi per il fabbricato di biotecnologie”.

Il desiderio di maggiore informazione

Infine, ma non per ultimo, chiedono una adeguata e necessaria informazione alla cittadinanza. 

C’è stata pochissima informazione in generale riguardo gli interventi e il piano esecutivo. Non si sa neanche quante persone verrebbero ad abitare dentro il campus universitario”, spiega Carlo Buffa. La petizione va avanti e il gruppo farà il punto della raccolta firme a metà gennaio. 

Perplessità della Circoscrizione 8 e Consiglio aperto  

I residenti non sono i soli ad aver sollevato delle perplessità. Nei mesi passati alcuni consiglieri dell’amministrazione della Circoscrizione, tra cui Raffaella Pasquali (M5s), che ha richiesto un consiglio aperto da tenersi a gennaio, e Riccardo Tassone (Pd), il quale aveva sollevato dettagliato le criticità dell’intero piano.

 

Chiara Gallo

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