Attualità - 09 marzo 2023, 19:02

Ciclabile a ostacoli: a Torino è ancora difficile la convivenza tra le automobili e le biciclette [FOTO]

Sono sempre di più i chilometri di corsie riservate ai mezzi a pedali, ma nei casi in cui mancano le protezioni, spesso passare diventa un'impresa

Ciclabile a ostacoli: a Torino è ancora difficile la convivenza tra le automobili e le biciclette [FOTO]

E' una convivenza sempre difficile, quella tra biciclette e automobili, a Torino. Questo è il dato di fatto che emerge in un giorno qualunque, lungo un percorso qualunque, in città. Certo, incidono gli orari e le situazioni (il centro è decisamente più trafficato), ma il dato di fondo non cambia.

E se da un lato, sotto la Mole, sono sempre di più i chilometri riservati ai mezzi a pedali (ma anche ai monopattini elettrici), dall'altro la possibilità di percorrere queste piste è spesso messa a dura prova.

Non ovunque: ovviamente le ciclabili di nuova generazione, con i divisori che impediscono l'accesso ai mezzi a quattro ruote (o comunque lo rendono molto difficoltoso) rappresentano un luogo più sicuro. Così come le ciclabili ricavate magari strappando qualche decina di centimetri ai marciapiedi. Ma quando la pista scorre lungo la corsia d'asfalto, la situazione cambia radicalmente.

Le ciclabili, in quel caso, diventano una specie di parcheggio provvisorio, con vetture lasciate in diagonale, magari con le quattro frecce. Spesso sono camioncini e furgoni addetti alle consegne, ma non mancano le vetture private, abbandonate lì con poca cura del fatto che le biciclette possano passare o meno.

Ne sono alcuni esempi la ciclabile di via Nizza, su entrambi i lati, nonostante tra la strada e la ciclabile ci sia proprio una fila di parcheggi ad hoc. Ma anche via Sacchi, soprattutto nel tratto finale vicino a Porta Nuova. O ancora altre ciclabili meno centrali, ma in strade altrettanto praticate come via Cialdini o simili.

"Indignarci però non basta. In questo caso si mescola il comportamento individuale, che va condannato, alla dimensione di un tema più ampio che riguarda la responsabilità collettiva: cosa si fa per fare in modo che comportamenti di questo genere non accadano?", dice Elisa Gallo, presidente di Fiab Torino Bike Pride. "L'amministrazione deve fare in modo di mettere nelle condizioni le persone che non hanno bisogno dell'auto di farne a meno, se non indispensabili. Ma anche i controlli e le sanzioni sulla malasosta devono incidere di più: chi lo fa, sa che difficilmente sarà multato, ma il messaggio deve essere collettivo e la consapevolezza e la sensibilizzazione deve coinvolgere tutti. E' un cammino lungo, come lo è stato per esempio per le strisce pedonali, ma che va percorso". 

Secondo i dati della Polizia Municipale di Torino, nei primi nove mesi del 2022 le multe per malasosta sono state 185.519.

Massimiliano Sciullo

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