Non si placa il dibattito sulle trascrizioni dei figli di coppie omogenitoriali. E sul tema torna il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, uno dei primi cittadini che ha dovuto subire lo stop imposto dal Governo. Lo ha fatto a margine dell'inaugurazione della sede ristrutturata di Ascom Torino, in via Massena.
Il fronte dei favorevoli al riconoscimento di bambini nati da genitori dello stesso sesso non si arrende. E ci sono novità all'orizzonte.
"Il problema non è la maternità surrogata"
"Vogliamo che sia una battaglia trasversale da parte di quei sindaci italiani che condividono questa impostazione culturale - dice Lo Russo -. Porremo la questione al Parlamento, con un'eventuale proposta di legge se le Camere rimarranno inermi. Non è la maternità surrogata, il tema. Ma i diritti dei bambini delle coppie omogenitoriali, che sono bambini come tutti gli altri".
Un evento il 12 maggio
Da qui, la scelta di organizzare il fronte con un'iniziativa-vetrina, mentre si cerca anche di formalizzare la proposta secondo i cardini democratici e le gerarchie istituzionali. "Il 12 maggio, al teatro Regio, stiamo organizzando un'iniziativa su questo tema e domani (28 marzo, ndr) faremo una riunione interna per fare il punto con i sindaci che facevano e poi hanno interrotto le trascrizioni", dice ancora il sindaco.
"Serve una regola a livello europeo"
Che però non vuole fare fughe in avanti, ma chiede regole uguali per tutti. "Non abbiamo potere indipendente dal Ministero dell'interno e quindi la questione va posta nella cornice istituzionale. Dobbiamo fare fronte comune come sindaci. La problematica non appartiene al singolo Comune, ma va oltre la zona d'Italia e il colore politico del primo cittadino".
"Soprattutto è una questione di diritti, dei bambini, con riconoscimenti che esistono in Paesi come la Spagna e qui no. Non si può lasciare alla sensibilità del sindaco, ma serve legge a livello comunitario e quindi Europeo", ha concluso Lo Russo.
Appendino: "Se fossi sindaco, continuerei con le registrazioni"
A schierarsi accanto a Lo Russo, la parlamentare torinese del M5S Chiara Appendino. Nel 2018, nel suo ruolo all'epoca di sindaca di Torino, era stata la prima in Italia a trascrivere all'ufficio dello stato civile dell'anagrafe i figli di tre coppie omogenitoriali. "Avessi ancora la fascia tricolore addosso, proseguirei senza indugio con le registrazioni" .
"Alla ministra Roccella - aggiunge Appendino - che chiama gli amministratori locali alle proprie responsabilità, dico che nessuno più dei sindaci sa che il valore della responsabilità si esprime nella difesa dei diritti di tutte le persone".
"L'atteggiamento irresponsabile è quello della Ministra e di questo Governo che gioca sui diritti dei bambini. Ora tocca al Parlamento assumersi le proprie responsabilità e colmare il vuoto normativo sanando il caos che stanno creando queste prese di posizione ideologiche" conclude la parlamentare.