Qual è il futuro del Palazzo del Lavoro? A giugno erano girate voci sulla possibile acquisizione dell'imponente edificio di Italia '61 da parte della qatariota Al Mayassa, sorella dell'Emiro e figura chiave nel mondo dell'arte internazionale, ma l'assessore all'urbanistica Paolo Mazzoleni non ha dato conferme né smentite. Quasi sicura invece la bocciatura di una riconversione come centro commerciale.
Il Consiglio aperto della 8
In Circoscrizione 8 si è tenuto ieri sera un consiglio aperto in merito, con l'assessore chiamato a rispondere all'ordine del giorno a firma Movimento 5 Stelle. La capogruppo Raffaella Pasquali e il consigliere Vittorio Francone hanno chiesto notizie sullo stato delle interlocuzioni con l'attuale proprietà, l'ente pubblico "Cassa Depositi e Prestiti".
Spazio destinato all'arte
Mazzoleni non ha confermato l'interesse da parte dei possibili acquirenti qatarioti, ma le linee guida seguite dalla proprietà e dal Comune potrebbero portare il futuro di "Palazzo Nervi" proprio nella direzione di uno spazio destinato all'arte. "Con Cassa Depositi e Prestiti abbiamo invitato a un workshop tutti gli attori che avessero un'idea sul futuro del Palazzo del Lavoro - ha spiegato - come Politenico, Università, OGR. Non vorremmo perdere la funziona pubblica dell'edificio e una delle possibili funzioni che è venuta fuori, tra le più adatte, è stata quella artistica".
Oltre al punto della funzione pubblica da ricercare, per rendere il Palazzo del Lavoro uno spazio vissuto dalle persone, un secondo punto importante sarà la necessità di intervenire il meno possibile sull'area interna. Questo punto ha escluso la trasformazione in un centro commerciale, altra funzione presa in considerazione in passato, che avrebbe avuto bisogno di importanti riqualificazioni interne. "Chi proponesse a cassa depositi e prestiti un qualunque funzione che rispetti questi requisiti, cioè l'essere aperto al pubblico, senza rivoluzionare l'edificio e con un business plan solido, io darei l'ok per ridare vita a quell'edificio", ha concluso l'assessore.
Esclusa l'ipotesi centro commerciale
"Sarebbe bello se ci fosse una fruizione collettiva che non sia un centro commerciale, da recuperare e restituire completamente ai cittadini che meritano di essere coinvolti in un processo di trasformazione", ha commentato Raffaella Pasquali presentando l'ordine del giorno.
Come spiegato dall'assessore, due interventi sono già stati fatti sull'edificio, che gode di grande valore storico e architettonico. Vista la natura di edificio temporaneo per l'occasione dell'Expo '61, in occasione del centenario dell'Unità d'Italia, Palazzo Nervi presenta notevoli difficoltà di riqualificazione.
L'opera di messa in sicurezza
"La Cassa Depositi e Prestiti ha instaurato un dialogo con la Soprintendenza - ha spiegato Mazzoleni - per una messa in sicurezza che sia in accordo col valore del bene. È stato fatto un lavoro abbastanza complesso per rendere il tetto impermeabile, operazione completata da diversi mesi. È stata fatta una prova di facciata nell'angolo sud-est, per capire se il risultato voluto durasse nel tempo: dopo un paio di anni sappiamo che questo metodo si può riprodurre su tutta la facciata, ed è molto costoso. Gli operai che si vedono ogni tanto fanno una continua opera di messa in sicurezza degli interni, che non sono accessibili al pubblico ma arrivano studiosi e università da tutto il mondo che chiedono di accedere, quindi deve essere garantita la sicurezza".