Cecil Beaton, nacque a Hampstrad, in Inghilterra, il 14 gennaio del 1904 in una famiglia di commercianti di classe media. Nella sua stessa autobiografia Beaton raccontò del primo interesse per la fotografia: quando a tre anni trovò delle cartoline della attrice edoardiana Lily Elsie e ne rimase folgorato.
Fu da questo istante che Beaton inizierà a scovare e collezionare cartoline di innumerevoli attrici famose, estetica che influenzerà il suo stile fotografico. Iniziò a fotografare all’età di undici anni, quando i genitori gli regalarono la sua prima macchina fotografica, una Kodak Brownie, con la quali iniziò a sperimentare e divertendosi a far posare la madre e le sorelle.
Finito il liceo si iscrisse a Cambridge, studiando storia, arte e architettura, senza mai abbandonare, tuttavia, la sua passione per la fotografia e mostrando sempre più interesse verso il mondo del cinema, delle dive e dei personaggi famosi.
A soli 23 anni lasciò l’Inghilterra per inseguire il sogno americano e poco dopo il suo arrivo nella grande mela, Beaton venne assunto dalla rivista Vogue come disegnatore, ma riuscendo presto a farsi apprezzare come fotografo di moda. In poco tempo la sua personalità e la sua destrezza con la macchina fotografica portarono all’esplosione della sua fama ed è a questo periodo che risalgono i maggiori scatti e ritratti delle icone vip del suo tempo.
Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, tuttavia, Beaton fu costretto ad arruolarsi, diventando il fotografo ufficiale del Ministero dell'Informazione Britannico per il quale svolse non poche missioni in giro per il mondo.
Terminata la guerra, alla fine degli anni Quaranta, Beaton tornò a testimoniare e raccontare attraverso le sue foto le storie delle dive di Hollywood e non solo. La sua grazia e il suo stile inconfondibile, lo resero uno dei fotografi ufficiali della corona inglese, per la quale immortalò diverse volte la giovane regina Elisabetta, fotografandola anche in occasione della nascita del primogenito.
Anche la sua passione per i costumi e le scenografie crebbe e venne premiata prima con l'Oscar del 1956 per il film Gigì e poi nel 1964 con quello per il film di My Fair Lady che celebrò l'abito di Audrey Hepburn come una vera e propria icona di moda.
Con gli esordi degli anni Settanta la carriera del celebre fotografo iniziò un inesorabile discesa: nel 1974 fu colto da un ictus, che lo rese completamente paralizzato dal lato destro del corpo, anche se continuò a lavorare cercando di riadattare le sue macchine in modo da poter usare la mano sinistra per disegnare e fotografare.
A causa di preoccupazioni finanziare e per il suo attuale stato di salute, Beaton decise, nel 1977, di vendere la sua enorme collezione di fotografia presso la casa d'aste Sotheby's. Nel 1979 realizzò il suo ultimo lavoro per la rivista Vogue, riuscendo a fotografare le collezioni autunno-inverno a Parigi.
Il fotografo si spense l’anno successivo nella storica villa acquistata nel 1948 e fu sepolto in una chiesa poco distante da quel luogo che per anni era stato un simbolo di gioventù e spensieratezza.
Uno spaccato storico che si dirama tra i ruggenti anni Venti e Trenta, quel frangente di tempo alla fine del primo conflitto mondiale in cui nuove mode e tendenze artistiche predominavano la scena. Uno sguardo alla fotografia che quasi permette di immergerci in una delle sfarzose feste organizzate dal Grande Gatsby descritto da Fitzgerald, colmo di nuove espressioni artistiche e caratterizzato da una generazione di giovani, belli e aristocratici, pieni di gioia di vivere e ansiosi di divertirsi. Questo è ciò che rimarrà per sempre immortalato negli scatti di Cecil Beaton.
Ulteriori scatti dell’artista li puoi trovare cliccando qui