Uno scatto, una storia | 26 gennaio 2024, 09:00

Uno scatto, una storia: Sergio Larrain

Il fotografo degli invisibili

[Photo credits: Sergio Larrain - Chili]

[Photo credits: Sergio Larrain - Chili]

Attraverso le sue opere Larrain ha colto l’unicità e la magia della cultura latino-americana, attraverso uno sguardo intimo e dando voce al popolo cileno. Esse racchiudono il desiderio di un uomo che sogna e spera in una società migliore: la sua arte ritrae le umili personalità della gente di Santiago, costituendo una vera e propria testimonianza a livello storico e sociale.

Sergio Larrain nacque il 5 novembre 1931 a Santiago del Cile, all’interno della realtà aristocratica di cui faceva parte la sua famiglia. Suo padre, Sergio Larrain Garcia-Moreno, era un prestigioso architetto il quale, inoltre, fondò il Museo cileno di arte precolombiana.

Nel 1948 il giovane Larrain viaggiò e si trasferì negli Stati Uniti per condurre i suoi studi nell’ambito dell’ingegneria forestale. Fu in questi anni che acquistò la sua prima macchina fotografica, una Leica IIIC, iniziando a sperimentare con l’obbiettivo.

Nel 1951 decise di tornare nella sua madre patria, il Cile, installando un piccolo laboratorio in casa che gli permetteva di sviluppare le sue opere. Questi primi scatti racchiudono l’essenza della quotidianità vissuta, all’epoca, degli abitanti emarginati che popolavano le strade della capitale cilena. E fu proprio in questo contesto che si creò il trampolino di lancio per la sua futura carriera da foto reporter per la rivista brasiliana O Cruizero Internacional, e, successivamente la collaborazione con Magnum Photos, su invito di Cartier – Bresson, a partire dal 1959.

Durante la sua carriera Larrain ebbe la possibilità di lavorare nientedimeno che con artisti come Pablo Neruda, per la realizzazione del progetto fotografico per la premiazione dei Nobel e scattando immagini per “Una casa en la arena” e per il libro Valparaiso, all’interno del quale Neruda racchiude un insieme di note scritte a mano, lettere, disdegni che aiutano a comprendere la sua visione del mondo.

Al termine degli anni 70’ Larrain abbandonò la fotografia, sostenendo di non riuscire più a trovare in essa l’espressione della propria libertà, e si ritirò a vita privata, conducendo un percorso di introspezione mistica e rifugiandosi nella pace della natura delle Ande del Cile.

Durante gli ultimi anni della sua vita condusse un’esistenza pacifica, interessandosi allo yoga, al disegno e alla scrittura di poesie. Si spense, all’età di ottant’anni, il 7 febbraio 2012.

Al giorno d’oggi le sue opere fanno parte di numerose collezioni private e no, tra cui quella del MOMA di New York.


Ulteriori scatti dell’artista li puoi trovare cliccando qui


Giorgio Gatti

Leggi tutte le notizie di UNO SCATTO, UNA STORIA ›

Giorgio Gatti

Giorgio Gatti nasce a Torino nel 1958 e inizia a fotografare giovanissimo. Le sue fotografie, un archivio di oltre 150.000 immagini, sono il frutto di oltre 40 anni di scatti che lo ha portato a lavorare a Milano, Londra, Berlino, New York e Parigi città che lo ha adottato per diversi anni.

Le sue immagini sono all’interno di svariate collezioni private.

Attualmente divide il suo lavoro tra Chieri e Parigi, città che lo ha adottato come curatore e storico della fotografia. Tutto il suo archivio è di proprietà esclusiva della Fine Art Images Gallery - Agenzia esclusiva della sua produzione.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium