Uno scatto, una storia | 16 febbraio 2024, 09:00

Uno scatto, una storia: Walker Evans

Photo credits: Walker Evans - Coal Dock Worker, Havana, 1932

Photo credits: Walker Evans - Coal Dock Worker, Havana, 1932

Walker Evans è stato un fotografo statunitense famoso per il suo lavoro documentaristico durante la Grande Depressione ed è considerato uno dei pionieri della Straight Photography, la cosiddetta fotografia diretta, documentaria e concreta.

Le sue opere immortalano quello che fu un paese gravemente colpito da una dura crisi economica, cui popolo viveva in condizioni di fame e povertà, spesso ritirandosi a lavorare nelle campagne. La semplicità e al tempo stesso la crudità del contesto sociale ritratto, dei volti scavati e ignari di quello che sarebbe potuto essere il loro futuro sono al centro delle fotografie di Evans.

Nato il 3 novembre 1903 a St. Louis, nel Missouri, Walker Evans mostrò sin da giovane un forte interesse per il mondo dell’arte. Tuttavia, il suo primo amore fu la letteratura, cui maestri ispiratori furono per lui James Joyce, T.S. Eliot e Cummings.

Dopo un breve periodo passato studiando al Williams College del Massachusetts e, dopo aver trascorso un periodo in Europa, decise di trasferirsi nella cittadina newyorkese e dedicarsi non solo alla scrittura ma anche alla fotografia, spesso mescolando le due forme d’arte.

Nel 1933, infatti, Evans si recò a Cuba per il libro del giornalista, Carleton Beals, The Crime of Cuba. Proprio qui strinse amicizia con il grande Ernest Hemingway, con il quale intraprese la scoperta della cultura locale e immortalò gli aspetti più realistici della vita quotidiana del popolo cubano.

Nel corso degli anni '30, durante la Grande Depressione, Evans cominciò a lavorare per la Farm Security Administration (FSA), un'agenzia governativa che documentava la vita rurale in America. Il suo approccio documentaristico e il suo stile crudo gli conferirono notevoli riconoscimenti, riuscendo a rappresentare uno dei momenti di crisi nazionale che segnarono l’America dell’epoca.

Una delle opere più celebri di Evans è la sua collaborazione con il giornalista James Agee nel libro "Let Us Now Praise Famous Men", letteralmente tradotto in italiano “Sia lode ora a uomini di fama” (1939), che documenta la vita dei mezzadri del Sud durante la Grande Depressione. Le fotografie di Evans in questo progetto sono considerate capolavori dell'arte documentaristica.

In seguito alla fine della Seconda Guerra Mondiale, Evans continuò a lavorare come fotografo e insegnante presso diverse istituzioni, tra cui la Yale University.

Nel corso della sua carriera, ricevette numerosi riconoscimenti per il suo contributo all'arte della fotografia, inclusa una mostra personale al Museum of Modern Art (MoMA) nel 1938.

Nonostante Evans si spense il 10 aprile 1975, il suo impatto sulla fotografia documentaristica e il suo stile influente continuano a essere studiati e apprezzati ancora oggi in tutto il mondo, ricordandoci l’importanza di lasciare una testimonianza di quella che è la realtà in cui viviamo.

Ulteriori scatti dell’artista li puoi trovare cliccando qui

Giorgio Gatti

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Giorgio Gatti

Giorgio Gatti nasce a Torino nel 1958 e inizia a fotografare giovanissimo. Le sue fotografie, un archivio di oltre 150.000 immagini, sono il frutto di oltre 40 anni di scatti che lo ha portato a lavorare a Milano, Londra, Berlino, New York e Parigi città che lo ha adottato per diversi anni.

Le sue immagini sono all’interno di svariate collezioni private.

Attualmente divide il suo lavoro tra Chieri e Parigi, città che lo ha adottato come curatore e storico della fotografia. Tutto il suo archivio è di proprietà esclusiva della Fine Art Images Gallery - Agenzia esclusiva della sua produzione.

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