James Nachtwey è un fotografo documentarista statunitense nato il 14 marzo 1948 a Syracuse, New York, noto per il suo coraggioso lavoro nelle aree di conflitto e crisi umanitarie, catturando immagini che hanno contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica su questioni sociali e politiche.
Nachtwey ha più volte sostenuto in diverse interviste come grazie alle fotografia si possa far luce su questioni sociali, divulgando e diffondendo conoscenza da parte dell’opinione pubblica e dando vita a ciò che gli stesso definisce come “ una vera e propria coscienza pubblica”.
Durante la sua formazione Nachtwey ha studiato arte e scienze politiche presso l'Università di Dartmouth, laureandosi nel 1970. Inizialmente lavorò come fotografo per giornali del Nuovo Messico, per poi, successivamente, decidere di dedicarsi alla fotografia documentaristica.
La sua carriera prese il volo a partire dalla metà degli anni '80, quando iniziò a collaborare con l'agenzia Magnum Photos.
Il lavoro di Nachtwey si concentra principalmente sugli aspetti più oscuri della società, come conflitti armati, genocidi, epidemie e catastrofi naturali. Durante gli anni il fotografo ha documentato numerosi eventi significativi come la guerra in Bosnia, il genocidio in Ruanda, la guerra in Afghanistan, la crisi dell'ebola nell'Africa occidentale e gli attacchi dell'11 settembre a New York.
Nel corso della sua carriera, Nachtwey ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo impegno e la sua audacia nella copertura di argomenti pericolosi ed emotivi.
Continuando tutt’oggi ad essere un’influente figura nel mondo della fotografia documentaristica, il suo approccio visivo e narrativo ha lasciato un'impronta duratura nel giornalismo fotografico, influenzando generazioni intere di fotogiornalisti.
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