Attualità | 28 marzo 2024, 13:12

La proprietà "vuole vendere", 60 famiglie in Corso Regina Margherita a rischio sfratto

I primi contratti sono finiti a dicembre ma la proprietà ha concesso da 3 a 6 mesi per trovare una sistemazione. Gli inquilini in presidio davanti all'assessorato alle Politiche Sociali

La proprietà "vuole vendere", 60 famiglie in Corso Regina Margherita a rischio sfratto

Manca poco allo sfratto dei primi appartamenti di corso Regina Margherita 292 e 294. Ben 60 famiglie a cui, a luglio scorso, la proprietà ha comunicato con un cartello vicino all'ascensore che i contratti di affitto non sarebbero stati rinnovati, per avere così l'opportunità di mettere gli alloggi in vendita.


Tra i residenti un 93enne e una donna incinta


Tra questi ci sono un 93enne che vive lì dalla costruzione dell'edificio, negli anni '60.

Le prime scadenze erano arrivate a fine dicembre per una decina di loro, prolungate di tre mesi. La proprietà, Immobiliare Marte, aveva promesso che sarebbero stati sei, ma sembra che non per tutti sarà possibile rimanere fino a giugno.

Come per una madre di due figli, incinta del terzo, che senza un affitto pronto in qualche altro appartamento ha visto rifiutare la seconda proroga di tre mesi. Anche la signora Victoria Rivera, peruviana di 74 anni che qui vive con la nipote, avrebbe dovuto essere sfrattata a dicembre.

"Sono 6 anni che vivo nel palazzo - ha raccontato - non trovo altro che appartamenti in vendita o da dividere con studenti. Mi è arrivato il pagamento per altri 3 mesi ma a giugno non saprò dove andare".

Il presidio degli inquilini: "Non possiamo comprare quelle case
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Gli appartamenti in questione sono "a canone concordato", cioè a prezzo più basso rispetto a quelli di mercato, e anche per questo è difficile per gli inquilini trovare un'alternativa valida. La proposta della proprietà di acquistare gli appartamenti non è alla portata di tutti e questa mattina, per la seconda volta, una delegazione di una decina di inquilini ha manifestato di fronte all'assessorato alle politiche sociali in via Carlo Ignazio Giulio.

"Ad agosto l'assessore Rosatelli ci ha accolti per capire cosa poter fare - hanno spiegato Chiara e Martina, le portavoce del gruppo -, si era esposto per ascoltarci e iniziare una trattativa con la proprietà, avvenuta a inizio febbraio. Una delegazione di inquilini ha incontrato il proprietario che ha detto che l'unica concessione sarebbe stata il prolungamento dei contratti degli inquilini che avrebbero dovuto lasciare casa a dicembre. Hanno ricevuto una fattura per i primi tre mesi del 2024, senza sapere quanto sarebbe stato il prolungamento. Il proprietario ha detto che legalmente avrebbe potuto dare al massimo 6 mesi, quindi altri 3, ma non tutti hanno ricevuto la proroga. Avevano anche proposto a 2 o 3 nuclei familiari fragili di rimanere in affitto, senza specificare che tipo di fragilità e senza indicare quali famiglie".

Gli inquilini sono coadiuvati da Potere al Popolo e dal sindacato di inquilini Asia USB, che hanno accusato Rosatelli di non volerli al tavolo con i proprietari. "Ha detto che visto che il presidio è supportato da un partito politico interromperà il contatto con gli inquilini - ha dichiarato Luigi Celebre di Potere al Popolo -, perché la vede come una strumentalizzazione del partito in vista delle elezioni".

La replica dell'assessore Rosatelli

"L'amministrazione sta affrontando la questione per tutelare le persone in condizioni di fragilità, mettendo a confronto inquilini e proprietà - ha commentato Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche Sociali del comune di Torino - Il dialogo con i rappresentanti delle parti continuerà nella ricerca di soluzioni condivise.
In termini generali, sappiamo che l'accesso al mercato delle locazioni è difficile per chi ha salari bassi e per questo rilanceremo insieme alle organizzazioni degli inquilini e dei proprietari l'accordo territoriale per il canone concordato."

Francesco Capuano

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